Betti Umberto ,
Recensione: R. AUBERT, M. GUERET, P. TOMBEUR, Concilium Vaticanum I. Concordance, Index, Listes de fréquence,
in
Antonianum, 53/1-2 (1978) p. 368-369
.
In questo volume sono offerti i risultati del trattamento elettronico dei testi del Concilio Vaticano I: la presentazione lessicografica o, se si vuole, la verità testuale delle due Costituzioni dommatiche Dei Filius e Pastor aeternus e dei rispettivi Schemi più prossimi. Tutte le parole sono numericamente registrate e qualitativamente confrontate, e ne è riferita la collocazione testuale.
Si tratta dunque di uno strumento di lettura, che costituisce un apporto supplementare, ma pur sempre utile, per un'approfondita ricerca sulle dottrine a partire dal vocabolario.
L'impiego di questo strumento di lettura è, in certo modo, pilotato da una introduzione erudita, in particolare dalla indicazione dei criteri metodologici adottati (pp. XI-XVIII). Questi peraltro, per loro natura, non hanno valore assoluto, lasciando notevoli margini a diversità di opzioni. Per parte nostra avremmo desiderato che nell'appendice (pp. 259-275) — oltre i testi degli Schemi De doctrina catholica e De Ecclesia Christi e le due redazioni del caput addendum sull'infallibilità del Romano Pontefice — fossero riprodotte anche la Dei Filius e la Pastor aeternus, che, data la loro relativa brevità (cf. p. IX), non avrebbero occupato molte pagine. E se proprio si teneva a non aumentarne il numero attuale, si potevan magari sacrificare le pagine occupate dai raffronti tra il Vaticano I e il Vaticano II (pp. 202-239), che, per quanto apprezzabili (cf. pp. XVI-XVIII), non appaiono metodologicamente del tutto pertinenti. Avremmo inoltre desiderato che nel rilevamento lessicale fossero computati anche i titoli dei capitoli non solo per il conteggio delle linee delle pagine in cui si trovano (cf. p. XII), ma anche nella loro espressione verbale. Essi, infatti, furono a volte oggetto di esplicita considerazione in vista della delimitazione della dottrina che preannunziano. Tale è, per es., il caso del titolo del cap. IV della Pastor aeternus che da De Romani Pontificis infallibitate divenne De Romani Pontificis infallibili magisterio per le motivazioni notificate dal relatore Gasser 1*11 luglio 1870 (cf. Mansi 52,1218D-1219A).
I desideri ora espressi non impediscono affatto di condividere l'auspicio che il nuovo volume della collana Informatique et étude de textes valga a far conoscere meglio il pensiero e la sensibilità della Chiesa del Vaticano I (cf. p. XXV).
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