Brogi Marco ,
Recensione: INNOCENTI ENNIO, La Santa Sede nella ecclesiologia del Concilio Vaticano ,
in
Antonianum, 53/1-2 (1978) p. 170-171
.
In questo periodo post-conciliare assistiamo ad un'abbondante emanazione di documenti della Santa Sede che si rifanno in modo più o meno esplicito ai documenti del Vaticano II. Essi sono subito notati dagli « addetti ai lavori », ma anche i non tecnici li possono facilmente trovare ricorrendo alle varie raccolte fiorite in questi anni.
Il loro reale collegamento al Concilio e la misura in cui ne attuano le aspettative non sono invece sempre evidenti occorrendo una vasta informazione sui problemi agitati nell'Aula Conciliare e al di fuori di questa, informazione che richiede degli studi specifici sui singoli argomenti.
Il volume che presentiamo pare voler invitare gli studiosi a tali ricerche, offrendo una vasta panoramica di quanto è stato detto in Concilio sulla Santa Sede e di come quest'ultima abbia poi assolto gli incarichi ricevuti ed abbia risposto alle domande che le erano state rivolte.
L'A. sviluppa l'argomento prendendo in esame quattro fasi (in cinque capitoli): concetti, critiche, proposte emerse nella fase preparatoria del Concilio (Cap. I: La Santa Sede nelle proposte ecclesiologiche presentate al Concilio Ecumenico Vaticano II); il pensiero esposto anche in modo drammatico dai Padri Conciliari (Capp. II & III: La Santa Sede nel dibattito conciliare [I & II]); la fissazione di tale pensiero nei documenti finali (Cap. IV: Realtà e funzione ecclesiale della Santa Sede negli atti conclusivi del Vaticano II); infine, il modo in cui la Santa Sede mette in pratica nel post-concilio quanto attendeva l'Episcopato (Cap. V: Funzioni e strutture della Santa Sede negli atti d'applicazione del Vaticano II).
Senza addentrarci in un'analisi dell'opera, che richiederebbe molto spazio, pensiamo che l'enunciazione del piano seguito dall'A. ne faccia cogliere il valore: i primi tre capitoli sono molto interessanti e danno la chiave di lettura degli altri due permettendo di capire le motivazioni di tanti documenti recenti; gli ultimi due poi presentano in modo sistematico tali documenti sia conciliari che post-conciliari, attinenti al tema esaminato dall'A.: il servizio della Sede di Roma alla Chiesa Universale.
Lo studio è teologico ma è di grande interesse anche per il canonista che vi trova un riuscito tentativo di unificazione dell'ampio materiale legislativo oggetto oggi del processo di codificazione. A nostro parere, l'A. è infatti riuscito a dominare la vasta materia a cui ha posto mano ed a ridurla ad unità.
Dopo aver rilevato l'opportunità dell'indice onomastico, vorremmo suggerire all'A., nel caso di una nuova edizione, di ampliare gli indici: la varietà dei temi che convergono in quello centrale avrebbe richiesto, pensiamo, anche un indice analitico ed un indice dei numerosi documenti citati.
Poiché inoltre i singoli capitoli sono composti da paragrafi numerati progressivamente e riuniti in articoli dotati di un proprio sottotitolo, l'indice generale sarebbe stato più completo e funzionale se non si fosse limitato a citare i cinque capitoli, ma avesse incluso anche i suddetti articoli.
Detto questo, ribadiamo l'apprezzamento per il volume per la serietà del metodo, la ricchezza dell'informazione e la scorrevolezza di lettura, ricordando pure che esso non ha tardato ad incontrare il favore del pubblico contando già, in pochi mesi, due edizioni (agosto ed ottobre 1977).
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