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La prospettiva francescana sul lavoro e la sua rilevanza nell’oggi

questo articolo tenta di giustificare il recupero della centralità e della dimensione soggettiva del lavoro nella società attuale e, a tale scopo, farò riferimento al contributo di Francesco di Assisi.

Accogliendo gioiosamente “la grazia di lavorare”, Francesco imita la kenosis del Verbo incarnato, si identifica come minore e diventa fratello universale. L'altro non è per lui un concorrente, bensì un compagno di cammino, un dono divino, unico e singolare. Mostra così una posizione radicalmente opposta al non-tuismo del sistema economico attuale.

Oggi il lavoro sta cambiando anche a causa delle nuove tecnologie. Ad esempio, dal 1970 al 2016, il numero di lavoratori IT negli Stati Uniti è decuplicato. Inoltre, il lavoro è spesso visto come una merce, valutato in funzione del salario, considerato alieno alla propria realizzazione personale e senza legame diretto con il bene comune. Il sistema economico oggi prevalente privilegia le attività speculativo-finanziarie a scapito del lavoro e tutto riduce a merce.

Una volta trascurati i suoi aspetti soggettivi e relazionali, il lavoro è stato ridotto a qualcosa di marginale, centrato sull'avere (benefici, consumismo) e non sull'essere, subordinato alla produzione e senza altro valore se non il beneficio economico che comporta

Abbiamo bisogno di recuperare le grandi intuizioni di Francesco di Assisi sul lavoro.