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Revista Antonianum
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Foto Nobile Marco , Recensione: CHARLES HOMER GIBLIN, Apocalisse , in Antonianum, 71/4 (1996) p. 734-735 .

Il G. offre un rapido quanto denso commentario a un libro complesso qual è l'Apocalisse, il commento, come vuole la collana editoriale, è divulgativo e sorvola ogni problema di ordine filologico e storico-critico. L'essenziale dei problemi di tale ordine è relegato in una breve introduzione all'inizio dei libro, ove tuttavia abbiamo delle notizie importanti per inquadrare la susseguente analisi dell'a., specialmente nel paragrafo finale, ove egli tratta il tema della «guerra santa», che sarebbe alla base della strutturazione del libro biblico (pp. 20-26).

È qui, difatti, che trova la sua identità il commentario del G. Esso è senz'altro una semplice spiegazione, talora apparentemente corsiva, del contenuto del testo dell'Apocalisse (il testo riprodotto è quello della C.E.I). Tuttavia, il commento ri­sponde ad una rigorosa strutturazione del libro, ancora una volta secondo i criteri della collana, che sono quelli dell'analisi strutturale (non strutturalistica, che è un'altra cosa!).

Così, si ha grosso modo questo schema di fondo: A. Prologo (1,1-8); B. Prima sezione principale: visione di Giovanni e messaggi alle sette chiese dell'Asia minore (1,9-3,22); C. Seconda sezione principale: visione celeste e universale delle cose a venire in futuro (4,1-22,11); D. Epilogo (22,12-21). Ciascuna di queste sezioni, poi, ha all'interno una sua articolazione di senso che orienta e facilita l'analisi.

Quel che di originale offre il G., è la lettura della strutturazione della seconda sezione (4,1-22,11) nel quadro dello schema della guerra santa, così come si ricave­rebbe dall'AT. L'utilizzazione di questo tema ha un valore fortemente ipotetico, data la sua problematicità, come ben sanno i veterotestamentaristi, che hanno visto tratta­re in ogni modo, compreso il rifiuto, la famosa quanto lontana teoria di G. von Rad (Derheilige Krìeg im alten Israel, Ziirich 1951). E tuttavia, il tema ha una sua plausibi­lità ben individuata dal G., il quale sa ricorrere giustamente anche al riscontro stori­co-culturale (Qumran). Probabilmente, però, la strutturazione del G. andrebbe com­pletata da uno schema più ampio e diverso, che ingloberebbe lo stesso motivo della guerra santa e che sarebbe più vicino a quella strutturazione a cui sono stati sottopo­sti i libri profetici nella loro redazione finale (Isaia, Geremia, Ezechiele, Amos, ecc.). Ci permettiamo di citare: M. Nobile, «L'Apocalisse: una lettura cristiana dell'Antico Testamento» (L. Padovese, a cura di, V Simposio di Efeso su S. Giovanni Apostolo) (Roma, Ist. Francescano di Spiritualità del PAA, 1995) 127-138.


 
 
 
 
 
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