Inicio > Revista Antonianum > Artículos > Niccacci Domingo 24 Noviembre 2024
 

Revista Antonianum
Datos sobre la publicación

 
 
 
 
Foto Niccacci Alviero , In memorism- P. Bellarmino Bagatti, in Antonianum, 65/4 (1990) p. 687-689 .

Il 7 ottobre 1990, nel Convento francescano di San Salvatore a Ge­rusalemme ha concluso la sua giornata terrena Padre Bellarmino (Ca­millo) Bagatti dell'Ordine dei Frati Minori. Al suo funerale si è avuta una partecipazione numerosa e commossa di sacerdoti, religiose, reli­giosi, laici, amici arabi e israeliani. Ha presieduto la concelebrazione il Patriarca emerito di Gerusalemme, Sua Beatitudine Mons. Giacomo Beltritti, assistito dal Vescovo ausiliare di Amman, Mons. Selim Saye-gh. Erano presenti l'Arcivescovo melchita Lutfi Laham, prelati di di­verse Comunità cristiane e rappresentanti delle scuole bibliche e ar­cheologiche di Gerusalemme.

Padre Bagatti nacque a Lari (Pisa) 1*11 novembre 1905. A 17 anni vestì l'abito dì san Francesco sul Monte della Verna in Toscana e a 23 anni fu ordinato sacerdote. Nel 1931 fu inviato al Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana in Roma, dove nel 1934 conseguì brillantemente il titolo di Dottore in Archeologia Cristiana. La sua tesi su «Il Cimitero di Commodilla o dei Martiri Felice ed Adautto sulla via delle sette chiese» fu pubblicata nel 1936 come primo numero della serie dell'I­stituto «Roma sotterranea cristiana. Nuova Serie».

Dal 1935 fu Professore di topografia di Gerusalemme e archeologia cristiana presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Con il Padre Sylvester Saller nel 1941 dette inizio alla serie «SBF Col-lectio Maior» e nel 1951, insieme al Padre Donato Baldi, fondò la rivi­sta «SBF Liber Annuus». Nel decennio 1968-1978 fu Direttore dello Studium. Sotto la sua guida l'Istituto ampliò programmi e attività, e crebbe il numero dei professori e degli studenti. Per molti anni fu an­che insegnante nello Studio Teologico Internazionale della Custodia di Terra Santa. Guidò generazioni di studenti nelle escursioni in Terra Santa e fuori. I suoi meriti sono stati riconosciuti con decorazioni e nomine diverse: Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (1955), Commendatore (1966), Commissario Corrispondente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra (1977), Membro Corri­spondente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra (1977), Membro Corrispondente della Pontificia Accademia Romana di Ar­cheologia (1979), Membro Corrispondente della Pontificia Accademia Teologica Romana (1982).

Ha compiuto scavi a Roma: Cimitero di Commodilla (1933-34); in Terra Santa: Santuario delle Beatitudini (1936), Visitazione ad Ain Karem (1938), Emmaus-Qubeibeh (1940-44), Betlemme (1948), Domi-nus Flevit sul Monte degli Olivi (1953-55), Nazaret (1954-1971), Monte Carmelo (1960-61); in Giordania: Monte Nebo (1935) e Khirbet el-Mu-khayyat (in diverse epoche).

Prese parte attiva a non pochi congressi internazionali su Archeo­logia, Bibbia, origini del culto alla Vergine e a San Giuseppe, lettera­tura apocrifa. Collaborò a dizionari e enciclopedie (Enciclopedia Cat­tolica, Dictionnaire de la Bible Supplément, Dizionario Patristico e di Antichità Cristiane, ecc.). Ha curato varie riedizioni di antiche opere di Palestinologia (itinerari in Terra Santa e illustrazioni di santuari e monumenti dei secoli XIV, XVI, XVII e XVIII) corredandole di intro­duzioni e note.

Ricordiamo le sue principali pubblicazioni: Il Museo della Flagel­lazione in Gerusalemme (1939); I monumenti di Emmaus el-Qubeibeh e dei Dintorni (1947); Il Santuario della Visitazione ad 'Ain Karim (1948); The Town of Nebo (con S.J. Saller, 1949); Gli antichi edifici sa­cri di Betlemme (1952); Gli scavi del Dominus Flevit (con J.T. Milik, 1958); L'archeologia cristiana in Palestina (1962); L'église de la Circon-cision (1965; tr. ingl. 1971; ed. ital. 1981); Gli Scavi di Nazaret (I voi., 1967; tr. ingl. 1969; II voi., con E. Alliata, 1984); L'église de la Gentilité en Palestine (1968; tr. ingl. 1971; ed. ital. 1982); Antichi villaggi cri­stiani di Galilea (1971); La fortezza saracena del Monte Tabor (con A. Battista, 1976); Edizione critica del testo arabo della «Historia Josephi Fabri Lignarii» e ricerche sulla sua origine (con A. Battista, 1978); Il Golgota e la Croce (con E. Testa, 1978); Antichi villaggi cristiani di Sa­maria (1979); La Caverna dei Tesori (con A. Battista, 1979); La Chiesa primitiva apocrifa (1981; tr. sp. 1989); Il Combattimento di Adamo (con A. Battista, 1982); Antichi villaggi di Giudea e del Neghev (1983). La lista completa apparirà in Liber Annus 40 (1990).

In occasione del suo 70mo compleanno fu onorato con la pubbli­cazione di due volumi di studi archeologici, esegetici e patristici presentati da ricercatori di varie parti del mondo e di differenti istituzio­ni culturali.

Prestava volentieri la sua opera a iniziative di formazione perma­nente e di aggiornamento. Nel 1969 diede inizio a un «Corso di aggior­namento biblico-teologico» che ogni anno raccoglie un centinaio di re­ligiose e religiosi del Medio Oriente (Israele, Giordania, Cipro, Liba­no). Numerosi pellegrini, specialmente sacerdoti e seminaristi, ascolta­rono le sue conferenze sulla storia dei santuari e le antichità cristiane di Palestina.

La sua opera è ben nota agli studiosi di tutto il mondo. I santuari di Terra Santa non sono più considerati semplicemente pie tradizioni francescane. I suo scavi hanno mostrato che in parecchi casi la tradi­zione ha conservato tenacemente memoria di luoghi di culto e di co­munità cristiane che si succedettero sul medesimo posto fin dai pri­missimi decenni dell'era cristiana. Per la prima volta ha acquistato un volto concreto, documentato dal punto di vista archeologico, la Chiesa primitiva giudeo-cristiana di cui parla il Nuovo Testamento e la lette­ratura patristica. Padre Bagatti rivolse la sua attenzione agli umili re­sti di monumenti cristiani dispersi nei villaggi della Palestina e delle regioni limitrofe. L'amore per l'arte, che aveva respirato da giovane a Firenze, non lo lasciò mai. Quando non potè più praticare scavi Padre Bagatti si dedicò all'iconografia. Il suo incontro con la mentalità giu­deo-cristiana lo orientò verso la letteratura apocrifa, che egli apprezzò come testimonianza della fede cristiana di origine ebraica e talvolta tome veicolo di memorie antiche sui luoghi e sui personaggi evangelici.

Quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo personalmente hanno apprezzato la sua amabilità accogliente, sempre pronta a sug­gerire e incoraggiare; uno studioso che metteva a disposizione di (chiunque lo richiedesse le sue estese conoscenze e la sua prodigiosa pemoria. Maestro libero e sereno, evitava le polemiche amare e setta­rie accogliendo la verità da qualunque parte venisse; aperto alla colla­borazione con tutti, offriva i suoi contributi con semplicità e mode-[tia. Padre Bagatti è stato un vero Frate Minore umile, signorile e affa­tole, lieto e laborioso. Sacerdote autentico, era da tanti apprezzato an­te come guida spirituale. «La sua memoria resta in benedizione!» iMac 3,7).


 
 
 
 
 
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