Nobile Marco ,
Recensione: Raymond E. Brown - John P. Meier, Antiochia e Roma. Chiese-madri della cattolicità antica ,
in
Antonianum, 62/2-3 (1987) p. 351-352
.
Due soprattutto i meriti di questo studio. Il primo sta nella tematica complessa e affascinante affrontata; il secondo nella fecondità di un lavoro svolto da due angolature diverse, ma complementari e armoniche nella finalità.
I due studiosi si propongono di dare un nuovo impulso alla ricerca neotestamentaria, superando certi luoghi comuni della ricerca tradizionale attorno all'ambiente e alla teologia o, meglio, teologie degli scritti
del NT. Ma l'intento degli Autori non è letterario, bensì storico. Essi vogliono ricostruire lo sviluppo storico-teologico che le due chiese-madri, Antiochia e Roma, hanno avuto, dalle origini fino alla terza generazione,
sulla base di scritti significativi di ciascuna fascia generazionale.
Un criterio importante e fecondo che guida la ricerca, è la presupposizione, di frequente però verificata nei documenti, dell'esistenza di almeno quattro gruppi nella rappresentanza di fede delle prime generazioni cristiane.
II primo gruppo è quello di giudei cristiani e pagani convertiti, strettamente aderenti alla legge mosaica e alla circoncisione. Il secondo gruppo è quello di giudei cristiani e pagani convertiti che non pretendevano la circoncisione, però almeno alcune osservanze giudaiche (Giacomo). Il terzo gruppo, invece, non pretendeva né la circoncisione né particolari osservanze (Barnaba, Paolo). Il quarto, infine, oltre a quanto credeva il terzo gruppo, aggiungeva il superamento del culto giudaico.
Tale spettro socio-culturale predisposto dagli Autori, è sufficiente per applicarlo alla storia del grande movimento cristiano primigenio, focalizzato nella vita ecclesiale di Antiochia e Roma.
Di Antiochia si occupa il Meier, il quale, dopo aver giustificato la relazione tra essa e la chiesa del vangelo di Matteo, passa a ricostruire lo sviluppo di vita cristiana delle prime tre generazioni. Per la prima le fonti di base sono Gal 2 e Atti 11-17; per la seconda, il vangelo di Matteo; per la terza, infine, Ignazio di Antiochia e la Didaché.
Riguardo a Roma, il Brown segue la medesima traiettoria metodologica. Esamina innanzi tutto il problema delle origini del cristianesimo romano. Indi, analizza la situazione ecclesiale della prima generazione sulla base di un'interpretazione avvincente della lettera di Paolo ai Romani. Per l'esame della seconda generazione, servono da fonti la prima lettera di Pietro e la lettera agli Ebrei. La terza generazione è studiata alla luce di lClemente.
L'apporto del B. è concluso con l'aggiunta di dati desunti da un ventaglio letterario che abbraccia opere neotestamentarie e subapostoliche.
La tesi dei due Autori è che, alla luce della suddivisione quadripartita delle rappresentanze giudeo-cristiane, gli apostoli Giacomo, Pietro e Paolo sono gli esponenti di tre linee di tendenza. La prima, più conservatrice, è rappresentata da Giacomo (secondo gruppo); la seconda, moderatamente progressista, da Paolo (terzo gruppo); la terza, infine, da Pietro. Quest'ultima, a seguire lo sviluppo teologico e vitale delle due chiese-madri, si sarebbe rivelata la vincente sulle altre due, conferendo per sempre alla chiesa di Roma quel carisma inconfondibile che l'avrebbe resa « prima nella carità » e centro di equilibrio tra le varie posizioni.
Espressa così, la tesi suona come un tentativo apologetico pro-romano. Gli Autori, che si dichiarano cattolici romani (p. 257), ben lo sanno. E tuttavia, la loro disamina è una prova d'intelligenza e di serietà che potrà dispiacere anche ad alcuni oltranzisti di « destra ». Pietro fu più che un papa o un vescovo: egli fu l'apostolo che, come una meteora, passò brillando da Gerusalemme ad Antiochia e da qui a Roma, per compiere quello che il Signore, secondo Mt 16,18, gli aveva affidato.
L'opera del B. e del M. è un piccolo libro che si accetta volentieri sia per i contenuti, che finalmente gettano una nuova luce sull'origine storico-culturale del cristianesimo, sia per il modo con il quale vengono presentati: un modo rapido ed avvincente, sempre aperto a più ampie ed approfondite verifiche.
|