> > > Herman Thursday 21 November 2024
 


 
 
 
 
Foto Herman Z.I. , Recensione: Wilhelm Thiising, Gott und Christus in der pauUnischen Soteriologie. I. Per Christum in Deum. Das Verhāltnis der Christozentrik zur Theozentrik. 3., verbesserte und uni hermeneutisch-methodische Voruberlegungen zum Gesamtwerk sowie um einen An, in Antonianum, 61/2-3 (1986) p. 498-499 .

Il noto esegeta di Miinster presenta la 3. ed., aggiornata ed aumentata, della sua Habilitationschrift del 1965. Dopo vent'anni del fruttuoso itine­rario, il volume « perde » ora l'autonomia letteraria e diventa il primo volume « eìnes zweibàndigen Werks » (p. V). Il secondo è già quasi com­pletato e sarà intitolato: « Rechtfertigung und Pneuma. Das Verhàltnis zwischen der Rechtfertigungslehre des Paulus und seiner theozentrisch-christozentrischen Sicht» (cf. p. V). Ambedue i volumi, come risulta dal titolo unitario, hanno come asse portante l'opera salvifica di Dio in Cristo. Se non ci fosse il sottotitolo dell'annunciato secondo volume, nascerebbe il dubbio che il Thiising ancora « resista » nel non dare il debito rilievo al « Dominum et vivificantem », al Pneuma divino, come se egli fosse solo o il Pneuma di Dio oppure il Pneuma di Cristo e non avesse una fisionomia personale nella soteriologia trinitaria di Paolo. Una lacuna che nel primo volume soffoca spesso il respiro trinitario di non pochi passi paolini (basti fare l'accenno a Gal 4,6). Si ha l'impressione che il secondo volume (« Rechtfertigung und Pneuma ») voglia approfondire il problema.

La 3. ed. del Per Christum in Deum non presenta notevoli aggiorna­menti. L'impaginazione è rimasta quella di prima. All'inizio troviamo quattro pagine di introduzione, o meglio, di giustificazione del perché del secondo volume e tre pagine di indicazioni sui miglioramenti del primo. Forse i miglioramenti più importanti si trovano nelVAnhang (pp. 272-294) in cui l'A. risponde ai recensori del primo volume (soprattutto in questioni di escatologia) apportando alcune corretture e precisazioni. Nella biblio­grafia si trovano gli stessi nomi della 2. ed. Anche gli indici sono quelli di prima.

Si ha netta impressione che le ragioni tipografiche hanno paralizzato un'edizione veramente migliorata e aggiornata che il pregiato volume dopo più di tre lustri avrebbe meritato. Così come si presenta ora il libro rimane di difficile consultazione a causa di continui rimandi all''Anhang e al secondo volume.

Una ventina di pagine delle « Hermeneutisch-methodische Voruberle­gungen zu beiden Bànden:   Synchronie-Diachronie-Pragmatik »  (pp. XVI-XXXV) fanno temere che nel secondo volume l'A. ricorrerà al suo nuovo linguaggio ermetico, riservato a pochi iniziati, già adoperato qualche anno indietro nel Die neutestamentlichen Theologien und Jesus Christus. In questo caso coloro, tra i quali anche il sottoscritto, che hanno con profitto usufruito della 2. ed. del Per Christum in Deum, faranno — credo — volentieri a meno del successivo volume. Rimane l'augurio che si tratti solo di un fugace Alptraum.


 
 
 
 
 
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