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Revista Antonianum
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Foto Conti Martino , Recensione: D. Senior - C. Stuhlmueller, / fondamenti biblici della missione; , in Antonianum, 60/2-3 (1985) p. 526-528 .

Con quest'opera i due biblisti americani, uno specialista dell'A.T. (Stuhlmueller) e l'altro del N.T. (Senior), si sono proposti di offrire un solido fondamento biblico-teologico alla missione universale della Chiesa, oltre che al metodo missionario, e di dimostrare che il problema missio­nario non è esclusivo del N.T., ma che è intrinseco a tutta la Bibbia.

La vocazione della Chiesa alla universalità e la sua reale espansione in tutti i continenti e in tutte le culture impongono un ripensamento dell'azione missionaria e una revisione dello stesso metodo missionario.

Questa riflessione è stata compiuta da tutta la Chiesa nel Concilio' Va­ticano II e in occasione della III Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi del 1974. Sarebbe un grave errore — come sottolineano i due autori — identificare il messaggio biblico con la cultura dei missionari o pensare alla « missione » in termini meramente propagandistici.

Perché ogni popolo possa accogliere il Vangelo come valore proprio, e non sentirlo come un corpo estraneo al suo essere e alla sua cultura, si impone la sua incarnazione nelle nuove popolazioni e nelle nuove culture.

La questione affrontata dal Vaticano II nel decreto conciliare Ad Gentes (AG 22), ripresa da Paolo VI nell'Esortazione Apostolica Evangelii Nuntiandi del 1975 e dai Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II nei loro viaggi apostolici —, comporta non solo il riconoscimento degli innume­revoli « germi del Verbo » presenti nelle diverse religioni e culture (EN 53), ma anche l'assimilazione del messaggio evangelico nel suo contenuto es­senziale e la necessità di trasfonderlo, senza la minima attenuazione della sua verità fondamentale, nel linguaggio compreso dai destinatari e quindi di annunziarlo nel medesimo linguaggio (EN 63).

Vista nell'ottica dell'insegnamento del Vaticano II e della III Assem­blea Generale del Sinodo dei Vescovi, l'opera dei due americani offre preziosi spunti per l'evangelizzazione oggi. Essi ricordano giustamente che il mandato esplicito di portare il messaggio della salvezza fino all'estremità della terra si trova soltanto nel N.T. (II parte), ma che le radici della missione universale della Chiesa si spingono più o fondo, che sono rintracciabili nell'A.T. (I parte) e che abbracciano la totalità della parola di Dio (III parte). La volontà salvifica di Dio va ricercata in Dio stesso che si è rivelato come Dio di compassione e di giustizia, come il Dio di tutti (Es 34,6-7).

Il libro è animato da una sincera e autentica ansia missionaria. Per quanto riguarda l'A.T. (I parte) si ha l'impressione che alcune conclu­sioni, come quelle riguardanti il processo biblico di acculturazione, arti­colato in tre tappe: lotta, indigenizzazione, sfida (ce. II e III), più che sca­turire dall'analisi dei testi, cioè dal dato biblico (p. 13), sembrano orien­tate dal metodo adottato nella sperimentazione in campo missionario (pp. 14-15) e dalla divisione della Storia della Chiesa in tre periodi mag­giori, proposta da K. Rahner: periodo ebraico iniziale (I-II sec.), periodo ellenistico o europeo (III-XX sec), periodo attuale (pp. 9-10).

L'accoglienza entusiastica del libro da parte dei due presentatori, sia del testo originale (p. 8) sia della traduzione italiana (p. 3), lascia alquanto perplessi. Di fatto l'opera dei due americani non colma un vuoto di vent'anni. Due anni prima, ed esattamente nel 1981, è uscito un lavoro che affronta il tema della missione in tutta la Bibbia ad opera di E. Testa, La missione e la catechesi nella Bibbia (Studia Urbaniana, 14), Brescia 1981, pp. 439. Questo libro è sconosciuto agli stessi autori (cf. p. 11, nota 3).

L'importanza cruciale del problema dell'universalità della Chiesa e la necessità di dare un solido fondamento biblico alla missione non è avvertito solo alla periferia (cf. pp. 11-12), ma anche nella Chiesa principale di Roma. Oltre al volume sopra menzionato, ne è comprova il Simposio Internazionale di Missiologia sulla Formazione dei Missionari oggi e il Commento all'Esortazione Apostolica Evangelii Nuntiandi di Paolo VI, uscito con il contributo di studiosi di tutto il mondo in occasione del 250° di Fondazione dell'Urbaniana: AA.VV., L'annunzio del Vangelo oggi, Roma 1977, pp. 919.

L'esistenza di altre pubblicazioni a carattere sia biblico che interdi­sciplinare riguardanti la « missione » non toglie nulla al valore e all'at­tualità dell'opera dei due americani, anche perché nel loro studio si sono avvalsi sia della loro competenza biblica sia dell'apporto di persone di vari continenti, impegnate nell'opera di evangelizzazione o che si stavano preparando al lavoro missionario in civiltà e terre straniere. Per queste sue prerogative siamo convinti che il lavoro gioverà a molti.

 

 

 


 
 
 
 
 
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