Inizio > Rivista Antonianum > Articoli > Teklak Domenica 24 novembre 2024
 

Rivista Antonianum
Informazione sulla pubblicazione

 
 
 
 
Foto Teklak Czeslaw , Recensione: AA.VV., Dzialalnosc Instytutu Anthropos w dzie&zinie lingwlstyki, etnologii i reügioznawstwa. Praca zbiorowa pod redakcja Henryka Zimoma, Pieniezno 1980, pp. 284 (L'attivitä deü'Istituto Anthropos nel campo della linguistica, dell'etnologia e , in Antonianum, 56/4 (1981) p. 858-860 .

Per onorare il 25° anniversario  della morte  di Wilhelm  Schmidt, il Seminario Missionario dei Verbiti ha organizzato una sessione scientifica per tutta la Polonia, a cui hanno preso parte anche studiosi stranieri, dedicata all'attività dell'Istituto Anthropos e alla scuola storico-culturale. Per fissare i risultati di questo simposio Enrico Zimon ha pubblicato il menzionato libro in collaborazione. Le relazioni scientifiche del simposio sono presentate nella prima parte sotto il titolo: « I Materiali del simposio sull'etnologia e sulla religione nel Seminario Missionario dei Verbiti a Pieniezno (il 5-6 maggio 1979) ». I relatori hanno esaminato i seguenti argomenti: Giuseppe Henninger, « La figura di Wilhelm Schmidt e la valutazione del suo risultato scientifico» (p. 8-24); Enrico Zimon, «Il problema del monoteismo delle tribù primitive alla luce delle ricerche moderne etnologico-religiose » (p. 25-60); Arnoldo Burgmann, «Il signifi­cato di Wilhelm Schmidt per la linguistica» (p. 61-71); Ewa Pczolko-Pustelnik, « La ricezione della scuola storico-culturale nelle scienze delle religioni in Polonia» (p. 72-84); Andrea Bronk, «Le premesse nelle scienze delle religioni alla luce della filosofia» (p. 85-95); Antonio Vorbichler, «Le ricerche di Paolo Schebesta tra i centroafricani Pigmei Bambuti » (p. 96-116); Stanislao Kowalak, « Matias Yaliwan. Il capo del culto Cargo nella provincia Sepik Orientale (Papua Nuova Guinea» » (p. 117-126); Janusz Kamocki, « Le ricerche sulla religione delle tribù primitive dell'Indonesia » (p. 127-136).

Nella parte seconda si trovano le dissertazioni riguardanti l'etnologia religiosa e le scienze delle religioni, nonché gli articoli a carattere infor­mativo. Ad essi appartengono: Romano Malek, « Il mondo e l'uomo in Tenri-kio's » (p. 139-158); Giacinto Pawlik, « I fattori determinanti lo svi­luppo del buddismo in Cina » (p. 159-176); Bernardo Guhs, « L'istituzione dell'iniziazione della gioventù tra i centroafricani Pigmei Bambuti » (p. 177-202); Andrea Bronk, « La riflessione metodologica durante la conferenza IAHR a Turku 1973 » (p. 203-212); Enrico Zimon, « L'attività dell'Istituto Anthropos » (p. 212-223); Id., « Anthropos. La rivista internazionale sul-l'entologia e linguistica» (p. 224-230); Id., «L'attività scientifico-didattica della cattedra di storia e di etnologia della religione dell'Università Cat­tolica di Lublino (p. 231-245); Id., «La bibliografia degli articoli e degli « analecta » sull'etnologia e sulla religione, pubblicati nella rivista « Anthro­pos » (Volumi 1-74:   1906-1979)   (p. 246-282).

Alcuni temi presentati in questo libro sono conosciuti nella letteratura europeo-occidentale. Per questo motivo nella nostra rivista rivolgiamo l'attenzione solo a quegli articoli, che possono suscitare interesse al di fuori della Polonia. Mi pare che al primo posto si debba mettere l'arti­colo di Kamocki, che ha fatto delle ricerche territoriali su una tribù primitiva di Sumatra in Indonesia. L'autore riporta molti dati, che scalzano la teoria di van Dongen, finora accettata, sul carattere religioso della tribù Kubu in Indonesia. Un fatto sintomatico è che l'autore non era prete, dunque era libero dalle premesse teologiche, che si attribuiscono a W. Schmidt ed ai missionari cattolici. Di valore, poi il grande numero di informazioni che ci offre, è l'articolo di Pczólko-Pustelnik, che presenta i risultati della scuola storico-culturale in Polonia dal 1912 ai nostri tempi. L'autrice presenta le diverse correnti, i centri, le tendenze di questa scuola e su questo sfondo discute la produzione letteraria dei singoli autori, tanto ecclesiastici che laici. Un altro articolo da segnalare è quello di Zimon. Esso è dedicato agli studi nell'ambiente dell'etnologia religiosa e delle scienze delle religioni all'Università Cattolica di Lublino. L'autore — laureato a Friburgo e ora responsabile della cattedra di storia delle religioni e di etnologia religiosa alla stessa Università — narra la storia di questa cattedra, la sua origine e la sua organizzazione, presenta i professori e riporta l'elenco dei lavori scritti presso questa cattedra per ottenere i dottorati e i magisteri. I dati che si trovano negli ultimi due articoli permettono a ogni lettore di orientarsi sulla situazione delle scienze delle religioni, soprattutto della scuola storico-culturale in Polonia. Quasi come supplemento agli articoli trattati vi sono due altri articoli di Zimon. Il primo di essi presenta in un panorama storico l'attività dell'Istituto Anthropos. Da esso risulta, che negli ultimi anni all'attività di questo Istituto si uniscono sempre più i missionari e gli scienziati provenienti dalla Polonia, nella quale i Verbiti, come congregazione missionaria, godono grande popolarità e trovano numerose vocazioni alla vita reli­giosa. Nell'articolo secondo, che in realtà è una biografia dedicata a Teofilo Chodzidlo SVD professore di etnologia a Lublino, l'Autore pre­senta la produzione letteraria di Chodzidlo, soprattutto il contributo alla ricezione della scuola storico-culturale in Polonia.

Si deve riconoscere, che i risultati della scuola storico-culturale in Polonia non sono così ricchi, come nei paesi congiunti con la sua origine. Il fatto, che attualmente la cattedra della storia e dell'etonologia della religione all'Università Cattolica di Lublino abbia molti studenti e sia bene organizzata, fa sperare in uno sviluppo non solo della cattedra della storia e dell'etnologia della religione all'Università Cattolica di Lublino, ma anche delle ricerche sull'etnologia e sulla scienza della religione in Polonia.


 


 
 
 
 
 
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