Pesce Pier Giuseppe ,
Recensione: ATO ANGELO, SDB, / pronunciamenti tridentini sulla necessità della confessione sacramentale nei canoni 6-9 della sessione XIV (25 novembre 1551) ,
in
Antonianum, 53/1-2 (1978) p. 367-368
.
I pronunciamenti tridentini sul sacramento della penitenza hanno ostituito per quattro secoli la struttura portante della teologia cattolica della prassi pastorale relative alla confessione.
Attualmente, nel clima di crisi e di rinnovamento che coinvolge profondamente anche il sacramento della riconciliazione, ci si chiede spesso che valore conservino i 9 capitoli e i 15 canoni tridentini sulla confessione sacramentale.
Il nuovo « Ordo poenitentiae » dimostra chiaramente di considerare sempre valido e vincolante il loro contenuto dottrinale, anche se logicamente lo inserisce in un contesto più vasto che utilizza gli apporti posteriori.
Su questa base così autorevole, diventa abbastanza chiaro che il vero problema che si pone oggi nei confronti della dottrina tridentina è quello di individuarne con maggiore esattezza il « senso » genuino.
In questa prospettiva, con l'accurata analisi dei canoni 6-9, il libro dell'Amato porta un prezioso contributo proprio su uno dei punti oggi più controversi: quello della « necessità » della confessione sacramentale.
Il suo studio, pubblicato già da alcuni anni, merita la buona accoglienza che gli è stata fatta: per l'impostazione metodologica, per l'ampiezza delle indagini, per la ponderatezza delle conclusioni costituisce un sussidio di prim'ordine per chiunque voglia comprendere rettamente la dottrina della chiesa su questo delicato problema.
L'attenta lettura di queste pagine sarà di grande aiuto per liberare la mente da certe diffuse interpretazioni del passato, che finivano per impoverire e parzialmente deformare l'insegnamento tridentino (pensiamo, in particolare, alla cosiddetta « giudizialità » della confessione!); come pure, per premunire da certe ricorrenti proposte del presente, che rischiano di portare fuori strada.
Insomma, siamo convinti e ce ne rallegriamo, che l'autore abbia ampiamente raggiunto lo scopo prefissosi: il suo lavoro « tentando una riscoperta del significato profondo dei pronunciamenti conciliari tridentini, fissati solennemente nei canoni 6-9 della sessione XIV, intende apportare anche un contributo all'odierna teologia e prassi cattolica, relative al sacramento della penitenza » (introduzione).
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