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Foto Giordani Bruno , Miscellanea: Roberto Assagioli ideatore della psicosintesi, in Antonianum, 72/2 (1997) p. 303-316 .

Di questo studioso e ricercatore, psichiatra di formazione, ma dotato di una cultura vasta e poliédrica, si puó diré che ha dialogato con tutti i grandi movimenti culturali di questo secólo: é stato protagonista del movi-mento psicológico e psicoanalitico in Italia; ha partecipato ai movimenti letterari e filosofici della cultura internazionale; ha conosciuto il pensiero dei mondo occidentale e di quello oriéntale. Volendo tracciare a grandi li­nee i tratti di questa figura, verranno presentati i seguenti aspetti: la sua statura di studioso e di ricercatore: il suo afflato spirituale animato dall'e-braismo e dalla spiritualitá oriéntale; I'elaborazione della Psicosintesi da lui ideata; il nuovo concetto di persona umana da lui elaborato; i campi di ap-plicazione della psicosintesi.

1. Lo studioso e il ricercatore

Per comprendere il pensiero e Topera di R. Assagioli (1888-1974) é necessario conoscere le vicende che hanno segnato la sua vita di ricercato­re e il processo di maturazione del suo pensiero.

Veneziano di nascita, visse in una situazione familiare che gli offri nu-merosi stimoli di tipo cultúrale, permettendogli di viaggiare e di entrare in contatto con persone qualificate, specialmente all'estero, giá in giovanissi-ma etá. A Firenze ebbe modo di entrare in contatto con una cultura di am­pio respiro internazionale, che caratterizzó l'ulteriore sviluppo del suo pen­siero.

La sua formazione scientifica fu profondamente segnata dal contatto con la cultura americana dell'inizio del secólo XX, e in particolare dalle ge-niali intuizioni di W. James, esponente di spicco della psicología americana del tempo. A questo periodo risalgono i primi studi sulla volontá umana, sulla coscienza e sull'intuizione.

Altra fonte della sua formazione scientifica furono le teorie innovartici della psicoanalisi, che S. Freud stava elaborando. Assagioli accentró la sua attenzione sul concetto di «totalitá della persona umana e studió l'attivitá psichica inconscia diversificandone la natura e i livelli di manifestazione

Egli consideró la psicología soprattutto quale strumento di autoconoscenza e di gestione consapevole e cosciente. Con Freud non entró mai in polémi­ca, ma non accettó certe generalizzazioni indebite, rifiutando decisamente la concezione riduttiva e pessimistíca che il padre della psicoanalisi aveva elaborato della persona umana.

Nello studio della psiche umana, pur occupandosi dell'individuo sano e nórmale, Assagioli analizzó i diversi disturbi psichici dovuti all'interazio-ne tra i diversi livelli di vita, che spesso sonó disorganizzati e conflittuali. In questo studio egli elaboró le prime leggi che spiegano la interazione tra i fenomeni biologici, emotivi e mentali, anticipando cosi l'approccio psicoso-matico dell'odierna medicina.

Su questa linea delParmonia tra le parti, egli intuí che l'integrazione non deve trasformarsi in uniformitá, ma tendere all'unanimitá intesa come fusione di intenti verso un único obiettivo, rispettando la peculiaritá delle parti. Le prime intuizioni sulle quali verrá costruita la teoría e la prassi del­la psicosintesi, sonó: due o piü elementi trovano sempre un punto piü elé­vate di integrazione, creando un nuovo núcleo che li comprenda e li tra-scenda. Nacque cosi il concetto di «subpersonalitá», fonte di un continuo dinamismo che viene sfruttato nella terapia psicosintetica.

L'apertura all'internazionalismo e all'inclusivismo cultúrale, sostenuti da Assagioli, venivano giudicati con sospetto dal regime fascista, tanto che l'Istituto di psicosintesi, da lui fondato a Roma nel 1926, si dovette chiude-re, finché fu riaperto a Firenze 20 anni piü tardi. Furono gli Stati Uniti ad accogliere il nostro Pioniere e a favorire la diffusione del suo pensiero e della sua opera. E proprio in America vedranno la luce i suoi primi lavori1.

Assagioli puó essere considerato un pioniere nel campo della psicolo­gía mondiale. Egli fu tra i primi ad intuiré l'interazione dinámica tra soma e psiche, anticipando cosi concetti della futura medicina psico-somatica. Comprese l'importanza dei processi psichici inconsci, che classificó in due categorie: quelli inferiori (legati al substrato biológico, agli istinti, al passa-to, ai meccanismi di rimozione) e quelli superioñ (che sonó fonte di intui­zioni e di ispirazioni, di creativitá e di istanze etiche, di stati di illuminazio-ne e di estasi). Anticipó le intuizioni della psicología umanistica, presentan­do la concezione olistica della persona. Fu tra i fondatori della psicología transpersonale, che studia gli stati superiori della coscienza, le energie su-percoscienti e l'aspirazione alia trascendenza, che sará poi ripresa da V. Frankl.

2. La dimensione spirituale

L'orientamento spirituale di Assagioli trova le sue radici nell'ebraismo, nella teosofía e nel neoplatonismo italiano. Nato da genitori ebrei, egli ri-conosceva i suoi legami culturali e spirituali con l'ebraismo progressista, tanto che, in una conferenza a suoi correligionari, affermó che, nella ela-borazione della psicosintesi, attingeva sostegno e ispirazione alie tradizioni ebraiche. Inoltre, ammetteva apertamente che la sua era una «psicología spirituale» basata sulla dichiarazione bíblica, secondo cui l'uomo é stato creato a immagine e somiglianza di Dio, per cui in ogni uomo deve trovarsi un elemento simile a Dio.

Questo orientamento verso lo spirituale portó Assagioli ad allontanar-si gradatamente dalla psicoanalisi classica e dall'analisi junghiana, per svi-luppare un nuovo concetto di uomo ispirato alia concezione biblica della persona, costituita dai seguenti elementi: nephesh (soma o corpo), ruah (psiche o mente) e neshamah (pneuma o spirito). Altre fonti di ispirazione sonó state: la filosofía platónica, i grandi mistici occidentali, le tradizioni spirituali orientali quali la filosofía e la psicología yoga, il taoismo, lo zen e il buddismo.

La fedeltá alia tradizione profetica ebraica, che sta alia base dell'affla-to spirituale e morale che anima l'impianto teórico e la prassi terapéutica ed educativa della psicosintesi, ha scatenato la persecuzione da parte del governo di Mussolini quando, nel 1938, entrarono in vigore le leggi fasciste antisemite.

I tempi non erano maturi per recepire la dimensione spirituale nel di­scorso sull'uomo. La novella scienza psicológica aveva rígidamente diffe-renziato e contrapposto le varíe componenti della persona, separando la psicología dalla religione, la psicoterapia dall'accompagnamento spirituale, la ricerca del benessere materiale dalla pratica ascética. Anche tra le diver­se religioni si erano fórmate barriere territoriali e culturali che tenevano separati il servizio all'uomo e i dati antropologici. Infine, la scienza aveva eretto un muro divisorio nei confronti della religione, confinándola sde-gnosamente in un mondo che non meritava attenzione. Da parte sua, la chiesa ufficiale dimostrava diffidenza nei confronti delle scienze umane e rifiutava ogni ingerenza della psicología nei problemi religiosi e spirituali.

Con la concezione tridimensionale dell'uomo e col superamento delle concezioni materialistiche e deterministiche della persona umana, le piü recenti scuole psicologiche, e in particolare il movimento transpersonale, hanno rimesso in discussione certi schematismi riduttivi sulla concezione dell'uomo. Nei nuovi orientamenti la scienza della psiche entraño in dialo­go con la saggezza antica, prendono in considerazione i principi e i metodi ascetici delle religioni orientali, analizzano scientificamente le intuizioni e gli insegnamento dei grandi mistici e i principi spirituali e soprannaturali ai quali questi si ispiravano.

Questa rete di contatti e la reciproca apertura nel mettere in comune i diversi punti di vista hanno awiato un fecondo processo di sintesi, che ri­marle dinámicamente operante. In questo processo entra a buon diritto la psicosintesi di Assagioli. La dimensione spirituale da lui fortemente soste-nuta, sia nell'elaborare un nuovo concetto di persona umana sia quale fat-tore efficace nella terapia, costituisce la componente piú caratteristica della psicosintesi. Tale concezione spiritualista non fu accettata dagli psicologi positivisti. Alcuni hanno criticato Assagioli per lo scarso rigore scientifico, per il poco interesse dimostrato verso i trattamenti terapeutici mirati al corpo, e per il suo facile ottimismo. Si deve riconoscere che egli non era un pensatore sistemático, né mirava a costruire un sistema ispirato a norme oggettive rigorose. Egli era piuttosto un terapeuta pragmático ed uno scrit-tore eclettico, che attingeva liberamente a numeróse fonti di estrazione e di orientamento diversi2.

La sua profonda umanitá, l'amore per la vita, il desiderio e la capacita di entrare in empatia con le persone lo hanno portato ad elaborare una teoría ispirata alia concezione olistica e dinámica della persona considerata nella tríplice dimensione di soma-psiche-spirito. In accordo con lo psichia-tra svizzero K. G. Jung, egli diede un forte rilievo alia dimensione spiritua­le, nella convinzione che la elevazione verso lo spirito sia uno dei bisogni fondamentali dell'essere umano. In questa presa di posizione egli fu certa-mente un coraggioso anticonformista.

Chi lo conobbe da vicino, ricorda la forte carica di amore che traspa-riva dal suo volto e dai gesti sempre accoglienti. Qualcuno parla di «amore radiante» che il Maestro comunicava nel contatto con i collaboratori e con gli amici, e di cui egli stesso parla in alcuni suoi scritti: un amore a chiaro timbro altruistico che viene generalmente definito «amore spirituale»3.

La statura dell'uomo Assagioli va misurata sulla sua vasta cultura, sugli studi e le ricerche in campo psicológico e psichiatrico, sulla forte carica umana, sul profondo amore alia vita, sulla disposizione ad accogliere, a comprendere e ad aiutare le persone. La sua spiritualitá, ispirata alia reli-gione ebraica e alia mística oriéntale, accentuó in lui l'interesse nel pro-muovere un gradúale processo di sintesi tra le varié componenti della per­sona umana, finalizzato a quella realtá psico-spirituale che il fondatore del­la psicosintesi indica col termine Sé. II suo interesse per l'uomo lo spinse a mettere a servizio di tutti il frutto delle sue ricerche, fondando Vhtituto di Psicosintesi (1926) ed applicando la teoría e la prassi della psicosintesi ai campi delFautoformazione, dell'educazione, della terapia, dei rapporti in-terpersonali e sociali.

3. La Psicosintesi

La Psicosintesi prese ufficialmente vita nel 1926 e si diffuse per opera di piccoli gruppi di allievi in varíe parti dei mondo, particolarmente negli USA. II termine Psicosintesi esprime sia l'aspetto strutturale e dinámico del concetto di persona elaborato da Assagioli sia la volontá di cercare «I'unitá nella diversitá e la diversitá nell'unitá». La formazione di medico-psíchiatra lo portó a maturare una concezione psico-biologica della vita, il che aiuta a comprendere l'importanza da lui data all'interazione psico-somatica. In-fatti, la prima denominazione che egli diede alia propria teoría fu quella di Bio-psico-sintesi.

Della concezione psicosintetica verrá presentata la funzione teorico-pratica in relazione alia situazione socio-culturale del tempo, e verrá in­staúrate un confronto con le altre Scuole psicologiche con le quali la psi­cosintesi presenta qualche affinitá.

Significato della Psicosintesi

La necessitá di elaborare una visione sintética della struttura e del di­namismo della persona e di proporre metodi educativi e terapeutici per ri-trovare I'unitá interiore e l'identitá personale é diventata sempre piú acuta a seguito della frammentazione della vita cultúrale. Giá nel secólo scorso era evidente la separazione tra scienza e religione, tra etica e mondo del la-voro, tra persona e settori di specializzazione, tra sesso e intimitá nel rap-porto di amore. A ció si aggiunga l'industrializzazione e la meccanizzazione che sottraggono sempre piú l'uomo al suo ritmo naturale.

II moltiplicarsi dei disturbi psichici conferma il dísagio interiore e lo smarrímento derivante da una situazione patológica a cui é giunta la nostra societá, nella quale l'essere umano viene considérate come un semplice be-ne di consumo, con la conseguenza di indurre una frammentazione della vita, capace di alterare l'equilibrio interiore. Di qui il numero crescente di persone di ogni ceto ed etá, che ricorrono alia psicoterapia per essere libé­rate da malattie che V. Frankl chiama «noogene»4.

La Psicosintesi, pariendo da un visione sintética della totalitá biopsi-chica, propone un método terapéutico mirato ad armonizzare le varíe com-ponenti della psiche. Superando la concezione psicoanalitica, che attribui-sce un ruólo prevalente agli istinti, la Psicosintesi presenta uno sviluppo progressivo di bisogni e di potenzialitá in successione ascensionale dal livello istintuale a quello spirituale. In questa concezione i disturbi psichici vengono addebitati alia repressione operata sul livello «alto» della psiche, i cui contenuti spirituali dovrebbero risultare dominanti su quelli istintuali.

Questa visione della vita psichica si pone sul continuum di quella bio­lógica ed é frutto della convergenza e dell'integrazione di varíe correnti, quali: la psicología analítica di Jung, quella umanistica, la psicoenergetica, la psicología transpersonale, la psicosintesi e la filosofía oriéntale. Queste correnti propongono una concezione olistica dell'essere umano, inteso co­me un composto tridimensionale costituito da soma-psiche-spirito in co­stante interazione dinámica tra loro. Assagioli definisce la Psicosintesi co­me «una concezione intégrale e dinámica dell'essere umano, come una psi­cología "a tre dimensioni", che include non solo la personalitá cosciente, ma anche i suoi aspetti inconsci, tanto in profonditá (inconscio inferiore) quanto in altezza (supercosciente e Sé spirituale)»5.

Confronto con altri orientamenti

Dando uno sguardo all'evoluzione della psicología scientifica dalla sua nascita come scienza autónoma (seconda meta del secólo scorso) fin ai no-stri giorni, si puó notare un cammino che, partendo da posizioni fortemen-te caratterizzate dalla componente fisiológica e dallo psichismo inferiore, si muove verso orizzonti sempre piú aperti alie risorse superiori e alio spiri­tuale.

Agli albori della sua esistenza, dopo essersi liberata dalle pretese ege-moniche avánzate dalla filosofía e dalla religione, la psicología scientifica si occupó prevalentemente di psicofisiologia applicando i metodi delle scien-ze naturali, della física e della medicina. Da questi studi condotti con me­todi sperimentali quantitativi e statistici, si sviluppó una concezione mecca-nicista delPattivitá psichica che si concretizzó, con J. B. Watson, nel beha-viorismo o comportamentismo. Questa Scuola si limitó a studiare l'uomo solo dall'esterno, nei suoi aspetti osservabili e ponderabili.

Con la psicoanalisi di S. Freud inizió l'indagine dei processi psichici in­consci. Egli riteneva che le forze irrazionali dominassero su quelle razionali e che la condotta fosse determinata dalle spinte istintuali. Egli stesso rico-nobbe, in seguito, di essersi fermato «al piano térra dell'edifício (psichi-co)». Un suo discepolo dissidente, K. G. Jung, superó questo primo livello, scoprendo nella psiche umana una dimensione spirituale. Altri passi in questa direzione furono compiuti dai moderni Neofreudiani, quali E. Fromm, J. Nuttin, Ch. Baudouin, L. Ancona ed altri, che si dedicarono alio studio delle funzioni superiori della psiche e riconobbero una maggiore au­tonomía aillo in rapporto agli istinti.

Lapsicologia esistenziale pone in evidenza il senso della creativitá, qua-le espressione dello psichismo superiore e trascendente la sfera dell'istinto. Su questa scia si sviluppa, con Rollo May e A. H. Maslow, la psicología umanistica, detta anche «Terza Forza» della psicología, che mette in evi­denza l'aspirazione dell'individuo verso i valori umani che trascendono il li-vello dei bisogni bio-psicologici. In campo terapéutico questa Scuola trova le sue espressioni piú significative nella «terapia-centrata-sulla-persona» di C. Rogers e nella «Logoterapia» di V. Frankl6. Quest'ultimo autore critica la concezione materialistica della persona e sostiene che l'uomo senté la necessitá di «trovare un significato» per la propria esistenza, indicando nel­la tendenza verso i valori trascendenti la possibilitá di daré a quel bisogno una risposta adeguata. La frustrazione di tale aspirazione da luogo ad un nuovo quadro di disturbi psichici, per curare i quali egli propone il método della Logoterapia, o terapia del significato.

Lapsicologia transpersonale é considerata la «Quarta Forza» della psi­cología dinámica e si pone quale psicologia dell'essere nella sua totalitá. II termine «transpersonale» indica ció che si trova 'al di la' dell'esperienza fe­noménica comune. Si tratta di una dimensione latente in ogni uomo e di un serbatoio di qualitá superiori. Essa si interessa della crescita psico-spiritua-le, considerata fattore essenziale per il benessere globale della persona. Questa corrente psicológica fonda un'antropologia che sostiene la totalitá dell'individuo, la sua liberta di decisione e a funzione dei valori. E quindi una visione della vita che orienta in direzione positiva e costruttiva il mé­todo terapéutico ad essa ispirato. La psicología transpersonale pone l'ac-cento sulla trascendenza, quale aspirazione Ínsita nella natura e riconosci-bile dalla presenza di bisogni spirituali e conoscitivi. Uno dei piú noti espo-nenti di questa psicologia é A. H. Maslow, che parla di «motivazioni di ac-crescimento», di «valori dell'Essere» e di «peak Experiences», o esperienze delle vette7.

La Psicosintesi di R. Assagioli compendia vari elementi presentí in queste Scuole e li organizza in modo da creare una sintesi armónica che presenta l'essere umano nella sua totalitá. Egli afferma che la Psicosintesi «puó essere considerata, in un certo senso, come una derivazione e uno svi-luppo della psicoanalisi, pur essendo sotto vari aspetti molto diversa da questa»8. In queste affermazioni si senté sia la presenza della psicologia junghiana con i suoi postulati spirituali sia l'influsso della psicologia uma­nistica nella visione olistica della persona e nell'accentuazione della funzio­ne dell'Io nello sviluppo dell'individuo. In certe tecniche, oriéntate a modi

ficare il comportamento, si senté l'influsso del behaviorismo, mentre della psicología transpersonale viene accolto il concetto di supercosciente o li-vello inconscio superiore.

A queste fonti di natura psicológica alie quali Assagioli attinge libera-mente, si deve aggiungere la profonda conoscenza che egli aveva della fi­losofía e della mistica orientali, oltre alio stretto legarne con la tradizione ebraica fondata sulla Bibbia. La Psicosintesi, in forza della sua concezione olistica della persona e della visione aperta alio spirituale e all'universale, riesce ad operare una sintesi interdisciplinare e a gettare un ponte tra im-manenza e trascendenza in modo da superare la dicotomía tra scienza e fe-de, tra filosofía e psicología. Frutto di questa sintesi ad ampio respiro é la concezione origínale delle strutture e del dinamismo della persona umana quale fu elaborata da Assagioli.

4. II concetto di persona

La conoscenza dell'uomo é rimasta per lungo tempo imperfetta, fram-mentaria e anche deformata per la mancanza di dialogo tra le discipline che avevano la persona umana come oggetto di studio: la scienza (special-mente quella che attribuiva un ruólo determinante ai dinamismi biologici e ai condizionamenti ambientali), la filosofía, la religione e la psicología. Inoltre, ognuna di queste discipline era chiusa in se stessa e difendeva il proprio «territorio» con un atteggiamento ispirato aiPassolutismo e al dog­matismo. Supérate gradatamente queste barriere, la psicología ha potuto elaborare una concezione olistica che vede l'uomo come un tutto unitario e in armonía con l'universo9.

I dati che aiutano a comprendere il concetto di persona umana, quale ci viene preséntate dalla psicosintesi, sonó: il diagramma delle componenti psicologiche, presentato da Assagioli con un tracciato ovoidale, e la presen-za di diverse subpersonalita.

L 'ovoide assagioliano

Assagioli elaboró uno schema intégrale e unitario di tutte le funzioni psichiche e le tradusse in un gráfico detto «ovoide» dalla forma che presen­ta10. Benché questa rappresentazione sia solo strutturale e statica, essa of-fre una chiara visione d'insieme delle diverse componenti della psiche.

L'ovoide, diviso in tre sezioni, presenta le tre zone á&W'inconscio: 1) ñnconscio primitivo o inferiore, che puó essere considerato bio-psichico e concorre all'integrazione dell'individuo. In esso risiedono gli istinti primad, le attivitá psichiche elementan, i contenuti rimossi e quelli di alcuni sogni; 2) ñnconscio medio, in cui sonó presenti i contenuti inconsci piü vicini alia coscienza e il materiale dei sogni. Esso corrisponde al preconscio freudia-no; 3) il supercosciente, nel quale si trovano i contenuti superiori, quali la creativitá individúale, le intuizioni e le ispirazioni geniali, gli imperativi eti-ci, l'illuminazione, i poteri supernormali.

Nella fascia mediana é localizzato il campo della coscienza o consape-volezza personóle, in cui si awicendano i contenuti psichici (sensazioni, im-magini, emozioni, idee...) di cui siamo direttamente coscienti. Al centro del campo della coscienza si trova 17o o Sé cosciente, che contiene e percepisce i mutevoli contenuti della coscienza, senza pero identificarsi con essa. La differenza tra la coscienza e Fio é paragonabile a quella esistente tra lo schermo (l'Io) e le immagini che vi vengono proiettate (la coscienza). Chi non fa questa distinzione rischia di identificare se stesso (l'Io) con i mute­voli contenuti della propria coscienza.

AlPapice del super-cosciente si trova il Sé transpersonale, che non é una semplice funzione trascendentale, ma una realtá psico-spirituale della quale si puó avere esperienza cosciente. Al Sé si arriva attraverso una di­sciplina che estende il livello della coscienza dell'Io fino a giungere alia sin-tesi e alia identificazione tra Fio e il Sé. Tra essi, infatti, esiste una dualitá solo apparente, in quanto non esistono due lo, ma due manifestazioni dello stesso lo: una fenoménica (Fio) e Faltra che é Fattuazione di tutte le po-tenzialitá umane (il Sé). II rapporto che li unisce é paragonabile a quello che intercorre tra la luce e la fonte da cui essa emana, o tra il mare e le on­de che si muovono in superficie.

II Sé sconfina nell'inconscio collettivo, sede delle strutture ancestrali comuni a tutta l'umanitá, quali il senso della divinitá e Fimmagine genito-riale. La psiche individúale si trova immersa in quella collettiva; inoltre in­tercorre una continua comunicazione sia tra le varié zone della psiche in­dividúale sia tra i contenuti personali e quelli collettivi. Tale scambio viene rappresentato dalle linee tratteggíate dell'ovoide.

Le sub-personalitá

L'interazione esistente tra le diverse funzioni psichiche, illustrata dal-l'ovoide, non autorizza a concludere ad una composizione unitaria dell'uo-mo visto come un'entitá monolitica. La personalitá é un miscuglio di ele-menti mutevoli e contrastanti che, associandosi tra loro, danno luogo alie sub-personalitá. Ognuno puó rendersi contó quanto numeróse e varíe possano essere queste entitá che coesistono nella propria psiche, osservando

cambiamenti che si susseguono nel percepire la realtá esterna, negli atteg-giamenti di fronte alia vita, nel modo di rapportarsi con le persone e con le situazioni. Questi diversi atteggiamenti dipendono dalla nostra percezione del mondo e influiscono sul nostro modo di essere.

La genesi delle sub-personalitá va cercata in diversi fattori che intera-giscono tra loro, quali: i dati ereditari e quelli ancestrali, gli influssi prena-tali e dell'infanzia, i contenuti inconsci, le stesse immagini di noi stessi in-troiettate nel corso della vita: immagini di ció che siamo e di ció che cre-diamo di essere o che vorremmo essere, immagini che gli altri si formano di noi o di come vorrebbero che fossimo, le nostre previsioni su quello che potremmo diventare. Le stesse funzioni psichiche sonó spesso in conflitto tra loro (per es. tra gli impulsi e la ragione). Tutti questi elementi tendono ad organizzarsi formando delle sub-personalitá che sonó spesso in contra­sto tra loro e danno luogo a conflitti e a crisi.

In ognuno esistono vari gruppi di lo a seconda dei ruoli che la persona svolge, quali i ruoli filiale, coniugale, paterno o materno; o a seconda delle categorie a cui l'individuo appartiene, quali la sociale, la religiosa, la diri-genziale, ecc. La stessa persona si presenta con caratteri differenziati e a volte contraddittori a seconda della sub-personalitá chiamata in causa dal ruólo o dalla categoría di appartenenza. Le sub-personalitá emergono an­che col variare deU'etá: l'Io infantile é diverso da quello dell'adolescente o dell'adulto o dell'anziano. II passaggio awiene talvolta con mutamenti bru-schi che si esprimono attraverso atteggiamenti contraddittori.

Anche se la presenza di diverse sub-personalitá costituisce una causa di crisi e di disturbi psichici, essa é, nello stesso tempo, fonte di ricchezza interiore, purché i vari lo vengano coordinati e armonizzati in una unitá su-periore. Ció richiede che l'individuo prenda chiara coscienza della molte-plicitá di forze che si muovono in lui, superando le resistenze che tale in-trospezione generalmente provoca. L'unificazione e l'armonia interiore ri-chiedono un impegno sincero, che puó essere facilitato dall'accompagna-mento di un esperto11.

5. Ápplicazioni e sviluppo della Psicosintesi

La Psicosintesi é una concezione dinámica della vita psichica, a carat-tere fortemente evolutivo, che si traduce in una metódica psicológica e in una prassi di vita, con possibilitá di applicazione ai campi dell'autoforma-zione, dell'educazione, della terapia e dei rapporti inter-personali e sociali. II processo evolutivo inizia con la presa di coscienza delle diverse subper

sonalitá esistenti in ciascuno di noi. A questa analisi interiore fa seguito la ricerca di un Centro unificatore, costituito daU'esperienza dell'Io, che é il punto organizzativo dell'intera personalitá. Per giungere a questo scopo, la Psicosintesi propone numeróse tecniche e metodi elaborati dallo stesso As­sagioli12 e da numerosi discepoli e studiosi del pensiero del Maestro.

I campi di applicazione riguardano il processo di realizzazione della persona nella sua totalitá, intesa come sintesi dinámica e armónica delle tre dimensioni che costituiscono la realtá biopsichica. Per la Psicosintesi lo svi-luppo della personalitá procede secondo due direttrici: quella orizzontale o biopsichica che comprende il piano dell'Io, e quella verticale o spirituale che riguarda il Sé. Con questa visione dell'uomo la Psicosintesi, quale mé­todo e prassi finalizzati alia realizzazione della persona totale, viene appli-cata in diversi settori, che Assagioli riduce ai seguenti: Yauto-formativo, Ye-duccttivo, il terapéutico, Yinterpersonale e il sociale. Non si tratta di settori a se stanti, perché presentano un núcleo comune e unificatore costituito dal modello di uomo quale fu da lui proposto. Inoltre, mentre si opera in uno dei settori, si tiene contó anche degli altri, data l'interazione tra le compo­nen ti psichiche e la compresenza di finalitá e di contenuti simili nei vari settori.

L'amore alia vita e il desiderio di promuovere lo sviluppo globale della persona tenendo contó della tridimensionalitá che la caratterizza, hanno portato Assagioli ad uscire dallo stretto mondo scientifico della ricerca per dedicarsi ad un'opera di promozione umana e spirituale. Con tale intento egli fondo a Roma nei 1926, Ylstituto di Psicosintesi, che si propone di pro­muovere uno sviluppo pieno ed armónico della persona nei vari settori ac-cennati sopra, ispirandosi alia concezione tridimensionale che dell'uomo hanno maturato le piú recenti Scuole psicologiche: quella umanistico-esi-stenziale, la psicoenergetica, la transpersonale e la psicosintesi.

Questi indirizzi si sonó sempre piú orientati verso la dimensione «trans­personale», termine al quale viene spesso dato il significato di «spirituale». Questo orientamento risulta evidente in Assagioli, che viene definito «uno scienziato dello spirito» da coloro che lo hanno conosciuto personalmente. Egli prese una chiara posizione contro l'emarginazione dello «spirituale» dal contesto della ricerca scientifica, proponendo un método di indagine sperimentale che non si limita al criterio quantitativo, ma lo completa con il valore qualitativo dell'esperienza.

Negli scritti di Assagioli si trova un crescendo di interesse per i livelli superiori della psiche.

Giá nei suo primo lavoro13 egli mette in rilievo il ruólo del Sé, inteso come «realtá psico-spirituale» a cui le altre componenti convergono. Nello

studio, uscito in prima edizione nel 196614 affronta il tema della sublima-zione delle energie psicologiche, sessuali e combattive, concludendo poi il lavoro con un cap. a contenuto esplicitamente spirituale: «La psicosintesi spirituale».

Anche in un volume, caratterizzato da un impianto nettamente meto­dológico e técnico15, egli inserisce un capitolo sulla terapia relativa all'e-splorazione del supercosciente e della zona transpersonale e spirituale. Cosi nello studio sulla volontá16 e frequente il richiamo ai valori trascen-denti e spirituali.

L'ultimo lavoro, uscito postumo17, giá nel titolo presenta l'interesse dell'autore per la temática spirituale. Sul frontespizio del manoscritto si poteva leggere: «Volume Saggi Spirituali». La curatrice dell'edizione, M. L. Girelli, preferí sostituire il termine «spirituale» con «transpersonale». Ella giustifica questa scelta con la seguente osservazione: «L'approccio di Assagioli, psichiatra e psicoterapeuta, e prettamente psicológico; e per evi-denziare tale carattere si é preferito usare, nel titolo, l'aggettivo transperso­nale introdotto da Maslow e da quelli della sua scuola, per indicare ció che comunemente si chiama spirituale».

«Scientificamente - osserva Assagioli - e una parola migliore; é piú precisa, e in un certo senso neutra, poiché indica ció che é al di la o al di sopra della personalitá ordinaria. Inoltre evita la confusione con molte co­se che sonó correntemente chiamate spirituali, ma sonó in realtá pseudo-spirituali o "parapsicologiche"»18.

Dando uno sguardo alie tre parti in cui Topera é suddivisa, risulta an­cora piú esplicito l'intento dell'autore, in quanto vi si parla di «Lo studio del supercosciente», «II risveglio spirituale» e «Spiritualitá nella vita quo-tidiana».

II pensiero e la prassi della psicosintesi sonó vivi e operanti nei nume-rosi Centri e Associazioni fondati dal Maestro, o sorti dopo la sua scom-parsa19. Un'attestazione ancora piú significativa dell'impatto che la psico­sintesi continua ad avere nel campo della scienza, e rappresentata dalle nu­meróse pubblicazioni redatte principalmente da amici, discepoli e collabo-ratoti di Assagioli. II volume curato da M. Rosselli, ora citato, offre un am­pio panorama delle tematiche attinenti alia psicosintesi, trattate da studiosi che, o conobbero personalmente il Maestro, o ne hanno assimilato il pen­siero, o sonó impegnati nei Centri di psicosintesi.

Una particolare menzione va data a Laura Boggio-Gilot e a Piero Fer­ruca.

L. Boggio-Gilot é una profonda conoscitrice della psicologia trans-personale e della filosofía oriéntale. Ella ha dato un notevole contributo sia nel campo terapéutico20 sia presentando un método di meditazione ispi-rata alia concezione psicosintetica dell'uomo, con riferimenti a metodi pre­sentí in vari indirizzi terapeutici e nella mistica oriéntale21. Notevole é puré lo studio da lei condotto sul tema della coscienza, di cui analizza la natura, lo sviluppo e l'attualizzazione delle potenzialitá psichiche piú alte22.

P. Ferrucci, discepolo e collaboratore di Assagioli, va ricordato per un prezioso lavoro23 che riporta numerosi esercizi pratici, mirati a promuo-vere un cammino di sviluppo umano e spirituale, secondo la concezione della Psicosintesi. In un secondo volume24 egli ha raccolto le testimonianze di 500 persone pienamente riuscite nei diversi settori della scienza o del-l'arte o nella «via della devozione». Di fronte a queste persone che hanno raggiunto le «verte» dell'autorealizzazione, Ferrucci afferma che sonó nu­merosi coloro che portano in se stessi - anche se latenti, ridimensionati e spesso repressi - gli stessi «modi di essere», che ognuno potrebbe scoprire e attivare con l'introspezione e ricorrendo all'aiuto di una guida competen­te e saggia.

La vasta cultura che Roberto Assagioli ando formandosi, gli permise di confrontarsi e di dialogare con i diversi orientamenti della psicologia e della psichiatria del suo tempo. La profonda intuizione, accompagnata da una delicata sensibilitá per l'umano, lo portarono ad essere un geniale pio-niere dei movimenti che confermarono l'esattezza delle sue tesi. Superan­do la visione materialistica e riduttiva che aveva caratterizzato gli inizi della psicologia come scienza autónoma, egli imboccó la strada della psicologia umanistica e ne amplió gli orizzonti, fino a formulare la concezione tridi-mensionale dell'uomo, nella quale viene dato il primato alia dimensione spirituale e viene affermata la tendenza verso i valori trascendenti.

Questo spiega perché Assagioli sia stato indicato come «uno scienziato dello spirito», e perché egli abbia preso una decisa posizione contro l'emar-ginazione dello «spirituale» dal contesto della ricerca scientifica. Quando egli parla del «supercosciente», cioé dell'aspetto latente della dimensione uraana dove risiedono i valori superiori, rende esplicito l'intento di liberare il contenuto spirituale dagli storici recinti in cui esso era relegato: le religioni, le filosofie e le varié ideologie occulte.


 
 
 
 
 
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