Historia de la iblioteca
(Texto en lengua italiana) |
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La Biblioteca della Pontificia Università Antonianum è la biblioteca centrale
di tutto l’Ordine
dei frati minori.
Dispone di un patrimonio librario di cinquecentomila volumi e duemilacinquecento periodici, a cui hanno accesso sia la comunità accademica dell'Ateneo che i docenti, i ricercatori e gli studenti di altre università
Il suo antecedente storico fu sicuramente la Bibliotheca Aracoelitana, considerata dagli scrittori del tempo la terza biblioteca di Roma.
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1887-1889 |
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Dopo la chiusura del convento dell’Aracoeli, antica sede generalizia dell’ordine, P. Bernardino dal Vago, da Portogruaro , ministro generale OFM(1869-1889), propose la realizzazione di un collegio per raccogliere i giovani di tutte le Province e istruirli nel campo della filosofia e teologia. Fu il Collegio S. Antonio, in Via Merulana, la nuova residenza dell’ordine (dove nel 1887 si insediò la Curia generalizia).
P. Bernardino il 20 maggio 1888 inviò, per mezzo dell’Acta Ordinis Minorum, una lettera circolare a tutte le province dell’ordine “De Bibliotheca Collegii S. Antonii formanda” in cui invitava i provinciali e gli altri superiori ad inviare un esemplare dei libri in loro possesso in duplice copia.
Questo primo nucleo librario, costituito da opere ecclesiastiche in latino ed opere storiche e scientifiche in varie lingue, fu incrementato grazie all’acquisto di volumi reperiti sul mercato librario-antiquario, a quel tempo florido.
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1903-1915 |
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Nel 1903, padre David Fleming, vicario generale (1901-1903), spostò la sede della biblioteca dal primitivo locale (l’attuale Aula Magna) al terzo piano nell’ala sud dell’edificio.
Fino al 1915 la biblioteca non ebbe un vero e proprio servizio restando aperta e accessibile a chiunque stesse in convento. Soltanto nel 1916 essa venne dotata di un catalogo, ad opera dei padri Antonio Iglesias (bibliotecario) e Giulio Dos Santos.
I libri furono sistemati nelle 18 stanze del convento che si affacciavano su Via Aleardi, In seguito furono aggiunte due stanze: una per la catalogazione e un’altra come sala studio.
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1947 |
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Nonostante i numerosi volumi acquistati o ricevuti in dono, la biblioteca, sprovvista di un’idonea sala di lettura e di consultazione, mutò fisionomia. Dal 1947 fino al 1956 si lavorò per l’attuale biblioteca.
Ed è proprio nel 1947 che, nella lettera enciclica in occasione dell’inizio dei lavori per la costruzione della nuova sede, la biblioteca assunse il nome di Biblioteca Antoniana de Urbe ad opera del padre generale Pacifico Perantoni.
Nel febbraio del 1949, presso la biblioteca, si tenne il primo congresso bibliologico francescano internazionale, i cui atti furono pubblicati nel 1950 in due volumi. Alla seduta conclusiva parteciparono rappresentanti di 28 nazioni che insieme agli uditori approvarono deliberazioni, vere e proprie indicazioni biblioteconomiche di carattere generale rivolte alle autorità civili, al mondo bibliotecario internazionale e alle strutture documentarie interne all’ordine.
Nel 1991 la biblioteca aderì, tra le prime sei istituzioni accademiche all’associazione URBE (Unione romana biblioteche ecclesiastiche).
L’attuale biblioteca è composta: di uno spazio riservato alla consultazione del catalogo elettronico, cartaceo e al collegamento Internet; e di un’ampia sala di lettura da cui si accede ai quattro ballatoi superiori, alla sala dei libri rari e dei manoscritti. Nella suddetta sala troviamo un ampio scaffale porta-riviste, dove sono esposti gli ultimi numeri dei periodici, sedici tavoli per la lettura (con 64 postazioni), cinque ampi legii copri-radiatori, tredici vetrine per l’esposizione dei libri rari ed edizioni speciali.
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