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Datos sobre la publicación:
Recensione: Bonaventurae de Bagnoregio, Collationes in Hexaëmeron seu illuminationes Ecclesiae. Editio synoptica textus originalis reportationum A ac B cum translationepolona (Bonawentura z Bagnoregio, Konferencje o sześciu dniach stworzenia albo o&#

 
 
 
Foto Salamon Witold Grzegorz , Recensione: Bonaventurae de Bagnoregio, Collationes in Hexaëmeron seu illuminationes Ecclesiae. Editio synoptica textus originalis reportationum A ac B cum translationepolona (Bonawentura z Bagnoregio, Konferencje o sześciu dniach stworzenia albo o&#, in Antonianum, 84/1 (2009) p. 173-174 .

La pubblicazione contiene due redazioni del testo delle conferenze di San Bonaventura, Ministro Generale dei Frati Minori, tenute tra il 9 aprile e il 28 maggio 1273 a Parigi. Di questo testo esistono soltanto appunti di due anonimi uditori (reportationes A et B). Il curatore e traduttore della suddetta pubblicazione – P. Alexander Horowski OFMCap – adopera in forma sinottica il testo dell’edizione critica curata dai Frati Ricercatori di Quaracchi nella prima colonna (Opera Omnia, vol. V, Quaracchi 1891, cioè la cosiddetta reportatio B) e, nella seconda, il testo dell’edizione critica di F.

Delorme (Quaracchi 1934, cioe la cosidetta reportatio A). Inserisce, inoltre, alla pagina seguente la traduzione polacca in due colonne, che risulta essere la vera novità del libro.

Seppure il testo di S. Bonaventura pubblicato da Horowski non sia un’edizione critica, risulta tuttavia importante, per un lettore interessato sopprattutto al latino, la diretta comparazione delle due redazioni delle conferenze bonaventuriane, la facilitazione della lettura per introdurre un’unica numerazione ed, infine, un unico modo di abbreviatura e di ortografia latina secondo le norme attuali. Grazie a questo diventa facile trovare qualsiasi frammento delle collationes avendo a disposizione le edizioni precedenti, per poi paragonarlo con l’altra redazione del testo (reportatio A oppure B).

Il contesto storico in cui S. Bonaventura tenne le sue prediche, indirizzate soprattutto ai suoi confratelli francescani, fu la condanna di alcune tesi avverroistiche del vescovo di Parigi Stefano Tempier del 1270. Per questo, il Dottore Serafico, sottolinea l’importanza della comtemplazione e dello studio della rivelazione cristiana per i religiosi. Sebbene la filosofia sia utile per raggiungere quest’obiettivo, tuttavia, essa non e di per se lo scopo ne il primo compito dei religiosi.

Le tre prime conferenze hanno una funzione introduttiva e spiegano a chi bisogna parlare, da che cosa bisogna cominciare e quale e l’obiettivo del predicatore. Il punto di partenza di suddette riflessioni e il versetto del libro del Siracide: “Essa l’innalzera sopra i suoi compagni e gli fara aprir bocca in mezzo all’assemblea” (Sir 15, 5). Nelle conferenze successive, invece, il fondamentale punto di riferimento viene fornito dalle frasi del primo capitolo del libro della Genesi (creazione del mondo e dell’uomo). Nel corso delle collationes, il Dottore Serafico prende anche posizione riguardo la dottrina di Gioacchino da Fiore, il quale presenta le diverse epoche della vita e della storia della chiesa, e descrive i diversi modi di conoscenza che si acquistano attraverso le visioni dell’anima in questa vita ed in quella futura (visio beatifica).

L’edizione curata da Prof. Horowski si compone di una buona introduzione storica e testuale. Il suo primo merito sara ovviamente la divulgazione del pensiero bonaventuriano in Polonia. Ormai siamo nell’era in cui la conoscenza del latino non e piu molto diffusa. Per questo, le traduzioni dei testi dei nostri maestri francescani del medievo diventano necessarie e molto importanti per il pubblico piu vasto che non sa piu il latino. Ma, come già accennato, la pubblicazione delle collationes bonaventuriane sul Hexaemeron serve anche al lettore interessato al testo latino, perche offre una visione sinossita delle reportationes A et B con una numerazione e ortografia comune a tutte e due redazioni del testo. Molto utile risulta anche l’indice (Index personarum, locorum et rerum, p. 651-668), con il quale si possono trovare facilmente lemmi ed autori che compaiono nel testo di Bonaventura.

Per quanto riguarda la traduzione polacca, il tratuttore cerca di offrire il testo comprensibile e fedele all’originale. Alcune frasi lunghe del latino sonostate divise in frasi piu brevi, necessarie per la lingua polacca contemporanea.

Siccome in polacco non esiste un dizionario bonaventuriano (come in altre liugue europee, cfr. Lexique saint Bonaventure, publ. sous la direction de J.G. Bourgerol, Paris 1968), Horowski inventa alcuni neologismi, p. es. “deiformitas” la traduce come “bożokształtność”, e di questo ne condivido la genialità.

In conclusione, si puo affermare che la traduzione risulta ben curata e la si raccomanda a chi sia interessato al pensiero bonaventuriano.



 
 
 
 
 
 
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