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Supplementum (1378-1484) ad Bullarium Franciscum. Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani del Pontificio Ateneo Antonianum Roma 20 maggio 2004

 
 
 
Foto Sella Pacifico , Supplementum (1378-1484) ad Bullarium Franciscum. Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani del Pontificio Ateneo Antonianum Roma 20 maggio 2004, in Antonianum, 79/3 (2004) p. 604-607 .

Giovedì 20 maggio alle ore 17.00, nell’Aula S. Francesco del Pontificio Ateneo Antonianum di Roma, si è tenuta la presentazione del Supplementum (1348-1484) ad Bullarium Franciscanum edito da p. Cesare Cenci (OFM) in 2 volumi. L’iniziativa voluta dalla Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani dell’Antonianum e dai Frati Editori di Quaracchi – ai quali il p. Cenci appartiene – ha riscosso notevole successo di pubblico. A presentare i due volumi sono intervenuti il Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, Rev.mo p. Sergio Pagano (CRSP), il Rev. p. Mario Fois (SJ) e il Prof. Grado Giovanni Merlo. Il Preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani, p. Alvaro Cacciotti, inizia con un saluto diretto ai convenuti e soprattutto a p. Cenci, evidenziandone la dedizione alla ricerca e all’insegnamento, che ha contribuito ad aumentare la schiera dei suoi “discepoli”. Tra i tanti saluti giunti per l’occasione il p. Cacciotti riporta il compiacimento del Rev.mo p. José Rodriguez Carballo, Ministro Generale (OFM) e il saluto di p. Víctor Sánchez (OFM), Direttore della rivista Archivum Franciscanum Historicum.

Ha fatto subito seguito il caloroso saluto di p. Romain Mailleux, Direttore delle Edizioni del Collegio di S. Bonaventura di Grottaferrata, il quale ha esternato la sua personale stima nei confronti di p. Cenci, dando inoltre lettura della lettera gratulatoria inviata a p. Cenci dal Presidente della Commissione Leonina, p. Adriano Oliva (OP). Ne diamo qui il testo:

Socii Commissionis Leoninae / Olim Cryptae Ferratae degentes /Amatissimo Caesari / S.P.D.

Certiores facti sumus e tui ubertate ingenii nuper volumina orta esse duo, «Supplementum» nuncupata; quae tamen inscriptio tanti operis momentum immerito tegit. Illi enim qui opus quoddam supplere aggreditur, scientia requiritur amplior, altior certiorque quam ipsi operis auctori. Qua de re, libri tui, eruditione cum acri tum copiosa referti, clarum praebent testimonium.

Dum vero aegre ferimus nos non posse corporaliter, ut aiunt, a. d. XIII Kal. Iunias tecum opus tuum editum celebrare, tibi tamen imo e corde gratulando, huius celebritatis partem habebimus aliquam.

Nos autem, etsi a fraternitate tua iocosa distantes, memoria tamen praesentiae tuae paululum mordacis sed salubris nutrimur, gratias Domino et Patribus nostris Francisco ac Dominico toto animo agentes, qui te amicum nobis dederint.

Data a. d. VII Idus Maias, A. D. MMIV, Lutetiae Parisiorum.

fr. Adrianus Oliva OP - fr. Zbigniew Payda OP - fr. Louis Jacques Bataillon OP - fr. Walter Senner OP - fr. Pawel Crupa OP.

 

Dopo gli indirizzi di saluto, apre gli interventi il Rev.mo p. Sergio Pagano, Prefetto dell’ASV. Egli evidenzia come l’opera monumentale di p. Cenci abbia in sé il crisma e lo spessore dei tempi ormai passati, piuttosto, che l’immediatezza della contemporaneità. Infatti per gestire tale lavoro di edizione, il p. Cenci ha dimostrato di possedere ottime conoscenze paleografiche, diplomatiche, codicologiche e storiche. Quindi, come ha sottolineato il Rev.mo Pagano, si è di fronte ad un’opera che per la complessità dei compiti, oggi come oggi, si conduce in équipe, mentre p. Cenci l’ha condotta in solitaria: e in questo senso ricorda il lungo periodo di presenza di p. Cenci all’ASV (più di dieci anni). Il Prefetto inoltre espone le motivazioni portanti che disposero il nostro a iniziare nel 1991 l’edizione di un nuovo supplemento al Bullarium Franciscanum (BF). Lo scopo era quello di integrarne la collezione con l’edizione di nuove lettere pontificie riguardanti la famiglia francescana, che in tanti anni di ricerca il p. Cenci aveva individuato nei registri (leteranensi, vaticani e delle suppliche) dell’ASV, soprattutto per il periodo che va dagli anni 1378-1484. L’apporto complessivo è stato di 2128 nuove bolle. Di queste il Relatore offre un sommario prospetto quantitativo secondo i pontefici succedutisi in detto periodo. Egli evidenzia l’importanza delle note, che per la loro ricchezza e peculiarità sono definite «un supplemento al supplemento». Il Prefetto si sofferma anche a dare descrizione dei tre indici analitici (rerum, locorum e personarum), utilissimi per chi dovesse consultare e utilizzare un’opera di questo genere. Inoltre, non lesina parole d’encomio per l’ottima Appendix Hierarchica (238 pagine a doppia colonna), che segue immediatamente all’edizione dei documenti pontifici. Essa è a tutti gli effetti un’integrazione della Hierarchia Catholica dell’Eubel. Ci si trova di fronte ad una prova della “carità della scienza” di p. Cesare Cenci, non meno importante della “scienza della carità”. È questa una prima serie di addenda e corrigenda di quella difficilissima opera portata avanti dai continuatori dell’Eubel. Il Prefetto conclude la sua presentazione affermando che questa edizione del Supplementum rimarrà insuperata per lunghissimi anni.

Il Prof. Grado Giovanni Merlo dell’Università degli Studi di Milano, esordisce componendo un quadro storico sull’erudizione ecclesiastica, la quale rinvia al secolo XVI e trova il maggiore suo rappresentante in frate Lucas Wadding, iniziatore degli Annales Minorum (prima ediz. Lugduni-Romae, 1625-1654), a cui è unita, per ogni volume, una voluminosa appendice, il Regestum pontificium di documenti. In questo senso ricorda anche frate Pedro Alva y Astorga con il suo Indiculus bullarii seraphici (Romae 1665). Rimanendo in questo ambito, offre un prospetto delle altre collezioni dei bullaria (per esempio quello dei Discalciati di Spagna) anteriori a quella settecentesca di Giacinto Sbaraglia (OFMConv), l’iniziatore appunto del Bullarium Franciscanum. Si sofferma, inoltre, a evidenziare l’importanza degli indici e la loro peculiare analiticità. Su un piano eminentemente storico, Merlo sottolinea come l’opera dei bullaria evidenzi il pieno inserimento dei Frati Minori nella vita della Chiesa, e fa notare che la storia istituzionale dei Frati Minori è la nuova strada della futura storiografia. Conclude auspicando una collaborazione sempre più intensa tra le famiglie francescane sul piano della ricerca scientifica, affinché un tale patrimonio documentario-storico sia sempre più studiato, pubblicato e riconosciuto.

Il p. Mario Fois (SJ), della Pontificia Università Gregoriana, ha segnalato come il periodo trattato dal Supplementum di p. Cenci sia stato uno tra i più difficili della storia della Chiesa (scisma occidentale, conciliarismo, decadenza morale degli ordini religiosi, ecc.). Egli contestualizza storicamente i documenti pubblicati, tracciando un quadro ambientale degli avvenimenti, sopratutto francescani: genesi e sviluppo dell’Osservanza – sempre favorita dai romani pontefici (nel Supplementum si contano moltissime lettere papali indirizzate agli Osservanti) – e la parallela decadenza del conventualesimo.

Chiude l’assemblea un atto di ringraziamento, faceto e, per alcuni aspetti, commovente, di p. Cesare Cenci (come suo stile). Ne diamo qui pubblicazione:

«Illustri. Al punto della mia vita e di questa giornata, forse dovrei ringraziare Dio per il tutto, ma non vorrei immischiarlo in argomenti relativamente futili. Ringrazierò invece la Provincia Veneta dei Frati Minori, quae de me nichilo fecit aliquid, come scrisse il giurista Giovanni d’Andrea del suo maestro Guido da Baiso. Nel 1971, dando l’addio a Quaracchi, pubblicai i due volumi dei manoscritti francescani della Bibl. Naz. di Napoli, tra il 1974 e il 1976 uscirono i tre volumi della Documentazione di vita assisana, e allora, con timore per via delle cateratte, nasceva il desiderio di arrivare al sommo delle ambizioni culturali: realizzare una trilogia; il che avvenne nel 1981 con i due volumi della Bibliotheca manuscripta del Sacro Convento di Assisi; ma proprio allora dall’alto giungeva l’ordine di occuparmi del Bullarium di Innocenzo VIII, i cui due volumi uscirono tra il 1989-90. La trilogia cosa diventava? La quadratura del cerchio? La Gerusalemme celeste, quadrata secondo l’Apocalisse? Accontentiamoci del quadrilatero austriaco tra Verona, Mantova, Peschiera e Legnago (i miei paesi). Continuando la mezza salute e qualche magagna, è arrivato il contromuro del Bullarium, cioé del Supplementum, di cui le troppo benevoli parole dei riveriti relatori. Che faremo ora, che gli ottanta stanno maturando? Non più muri! Procedendo a braccetto èbete, diabete e vertigini, ci si potrà aggiungere qualche merlatura, torricelle, feritoie, postierle ecc. Fino a quando? Non tutto dipende dal muratore! Ed ora, riconoscenza e ringraziamento ai tre illustri relatori, che vollero sottolineare più i meriti che i difetti; ad essi per diversi motivi ho anche altri ringraziamenti nella mia coscienza. Devo solo scusarmi con il p. Pagano, per non aver io fatto pubblicare nella Miscellanea per il mio 50° la sua lettera: troppo personale; ma lo assicuro, è riservata per il mio processo di beatificazione!».



 
 
 
 
 
 
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