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Recensione: Luis ALONSO SCHÒKEL - JOSÉ MARIA BRAVO ARAGÓN, Appunti di ermeneutica

 
 
 
Foto Nobile Marco , Recensione: Luis ALONSO SCHÒKEL - JOSÉ MARIA BRAVO ARAGÓN, Appunti di ermeneutica , in Antonianum, 71/4 (1996) p. 729 .

Questo agile libro contiene in sintesi l'esperienza scientifica e didattica di anni e anni di insegnamento di L. Alonso alla cattedra di ermeneutica biblica del Pon­tificio Istituto Biblico. Ancora una volta verifichiamo il criterio che non è la mole a rappresentare il valore di un'opera. Difatti, il presente saggio, aggiustato per la pubblicazione da un discepolo, non è da giudicare dal numero delle pagine e nean­che dall'umile titolo di «Appunti», ma piuttosto dall'importanza fondamentale del­la tematica affrontata e dal modo sintetico e chiaro, seppur fortemente denso, di trattare la materia.

«L'ermeneutica è la teoria circa l'azione di comprendere e interpretare testi» (p. 9). Questa definizione, che arieggia quella che dà Paul Ricoeur, è la base tema­tica a partire dalla quale, l'autore costruisce la sua teoria ermeneutica in due tempi. Nel primo tempo, egli chiarifica i termini della questione, facendo una distinzione tra l'esegesi biblica e l'ermeneutica: mentre la prima è l'esercizio d'interpretazione di un testo, basato su di una metodologia tecnica, la seconda è la teoria che avvolge l'atto e l'interpretazione del testo; mentre la prima è appunto una tecnica, la secon­da ha una valenza filosofica. Inoltre, sempre nella prima parte, l'A. sviluppa e at­testa il felice passaggio da un'ermeneutica dell'autore (capire un testo significa ri­cercare quel che intendeva l'autore), ormai scientificamente discutibile, o perlome­no insufficiente, alla più efficace ermeneutica del testo (è l'opera, nella sua autono­mia di creazione staccatasi dall'autore materiale, non da quello immanente al testo stesso, la realtà attorno alla quale si compie l'evento ermeneutico). Dato, poi, che ogni metodologia presuppone una teoria, il Nostro presenta anche i limiti teoretici del tradizionale metodo storico-critico.

Nella seconda parte, l'A. affronta direttamente l'oggetto dello studio, artico­landolo lungo tre linee di trattazione: a) la linea autore-opera-ricevente; b) la linea autore-tema-ricevente; e) la linea autore-linguaggio-ricevente. Il testo è un tramite di comunicazione tra un emittente e un ricettore (a), tramite che appartiene ad un contesto o orizzonte comune a chi parla e a chi legge (b), e che ha una natura spe­cifica, quella del linguaggio (e).

Gli argomenti sono densi e difficili perché sono il distillato di una vasta lette­ratura specialistica, che l'A. sa nascondere o far affiorare in un dettato piano e sem­plificatore, ma il carattere impegnativo della lettura non deve scoraggiare e far per­dere di vista la vitalità centrale del tema. A nostro modo di vedere, il presente libro non è uno strumento opzionale della scienza esegetica, bensì un manuale che do­vrebbe essere adoperato anche nel corso teologico di primo ciclo, per affiancarlo all'introduzione alla Sacra Scrittura.



 
 
 
 
 
 
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