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Recensione: Rolf Rendtorff, Introduzione all'Antico Testamento. Storia, vita sociale e letteratura d'Israele in epoca biblica

 
 
 
Foto Nobile Marco , Recensione: Rolf Rendtorff, Introduzione all'Antico Testamento. Storia, vita sociale e letteratura d'Israele in epoca biblica , in Antonianum, 66/2-3 (1991) p. 436 .

Con questo manuale d'introduzione all'AT, la Claudiana ha pensato bene di far conoscere anche al pubblico italiano un autore di lingua tedesca, oggi molto noto nel campo internazionale delle scienze bibliche per le sue posizioni originali: Rolf Rendtorff. La traduzione è stata condotta sulla terza edizione dell'opera, quella del 1988, e bisogna aggiungere che il curatore ha fatto un buon lavoro per un libro che, d'altra parte, lo meritava.

È da rilevare innanzi tutto l'impostazione nuova di questa introduzione che denota immediatamente la personalità scientifica dell'A. Finalmente, si ha un'in­troduzione all'AT che lasci largo spazio iniziale ad una storia d'Israele. Non che le questioni in questo campo siano oggi pacifiche, ma almeno, per un pubblico di studenti, quali sono i primi destinatari dell'opera, si rende necessario, come sa chi insegna da anni, approntare uno schema di storia nel quale situare la letteratura alla quale ci s'introduce. Da qui, anche il sottotitolo programmatico.

L'opera, quindi, si articola in tre parti. La prima si preoccupa, come già detto, di offrire un quadro rapido della storia d'Israele, che sappia contemperare le vedute tradizionali con gli orientamenti esegetici attuali. Nessun appesanti­mento di discorso, tuttavia la sua chiara linearità non nasconde i problemi attuali.

La seconda parte ricrea tutto l'ambiente sociale, culturale e istituzionale, nel quale storicamente si è sviluppata la letteratura veterotestamentaria: rapporti tra testo e'sfondo socio-culturale (la storia delle forme); struttura sociale in Israele; il diritto; il culto; le istituzioni politiche; la profezia e, infine, con piglio che lascia intravedere le sue posizioni, il R. affronta il discorso del processo che ha portato alla formazione della letteratura veterotestamentaria. Un aspetto, quest'ultimo, che suppone una revisione critica dell'uso tradizionale del metodo storico-formale e che l'A. sviluppa in modo stimolante.

Nella terza ed ultima parte, il R. affronta dettagliatamente ciascun libro componente l'AT. Lezioni rapide, sintetiche e bene informate che, però, qua e là talvolta lasciano a desiderare, come nel caso di Geremia, ove l'A. tralascia di commentare almeno sinteticamente i ce. 46-51. Questa lacuna non è dovuta alla finalità didattica dell'opera, ma piuttosto al permanere inconsapevole nel R. di una visione tradizionale ancor troppo atomizzante del testo biblico, che "si di­mentica" dell'importanza dell'opera globale, alla quale tutte le singole parti con­corrono: ciò che con apertura consapevole si relativizza, in forza dell'attuale inte­resse sul testo redazionale, come già spiegato alla fine della seconda parte, rie­merge come il «lapsus» di una mentalità metodologica, che ancora fa sentire il suo peso.

Da rilevare come dati positivi dell'opera anche i rimandi numerici e tematici a margine delle pagine e la serie di indici che corredano in modo completivo que­sto bel manuale.


 



 
 
 
 
 
 
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