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Recensione: Kontinuitāt und Einheit. Fiir Franz Mufiner. Herausgegeben von Paul-Gerhard Miiller und Werner Stenger, Herder Verlag Freiburg-Basel-Wien

 
 
 
Foto Herman Z.I. , Recensione: Kontinuitāt und Einheit. Fiir Franz Mufiner. Herausgegeben von Paul-Gerhard Miiller und Werner Stenger, Herder Verlag Freiburg-Basel-Wien , in Antonianum, 56/4 (1981) p. 834-836 .

Il 31 gennaio 1981 F. Muftner, il famoso esegeta di Regensburg, com­piva 65 anni di vita. E' risaputo che il suo lavoro scientifico è stato in gran parte dedicato alle origini della Chiesa e alla sua relazione con la «radice» (Rm 11,18) da cui è sorta, cioè Israele. Ne testimoniano soprat­tutto il monumentale Galaterbrief (31977; cf. Antonianum 55, 1980, 491-493) e il Traktat iiber die Juden (1979). Quest'ultimo, in modo spe­ciale, rileva con competenza e amore di causa, l'urgenza di sviluppare finalmente una teologìa cristiana del giudaismo — ancora inesistente, dobbiamo riconoscerlo — a partire dai dati neotestamentari. Nessuna me­raviglia, quindi, che in occasione del suo compleanno i 27 colleghi e amici, tra cui protestanti ed ebrei, gli abbiano dedicato la Festschrift che entra nel vivo della discussione di cui MuBner è uno dei principali pro­tagonisti:  Continuità e unità, il filo cioè che distingue il passaggio dalla Sinagoga attraverso la chiesa giudeo-cristiana a quella etnico-cristiana. Come idea di base ha servito il libro dello stesso Mufiner Petrus und Paulus - Pole der Einheit (QD 76), 1976.

I contributi si potrebbero dividere in quattro gruppi tematici:

1)  L'articolo di H. Gross, « Rechtfertigung im Alten Testament. Bibeltheologische Beobachtungen » (pp. 17-29) serve da introduzione al primo gruppo che tratta i rapporti di Paolo con la chiesa di Gerusalemme
e con gli altri apostoli: J. Hainz, « Gemeinschaft (xoivo>via)zwischen Paulus und Jerusalem (Gal 2,9f) », pp. 30-42; U. Borse, « Paulus in Jerusalem », 43-64; J. Eckert, « Die Kollekte des Paulus fiir Jerusalem », pp. 65-80; A. Strobel, « Das Apostel-dekret als Folge des antiochenischen Streites. tfberlegungen zum Verhàlt-nis von Wahrheit und Einheit im Gesprach der Kirchen », pp. 81-104; R. Pesch, « Das Jerusalemer Abkommen und die Losung des Antiochenischen Konflikts. Ein Versuch uber Gal 2, Apg 10,1-11,18, Apg 11,27-30; 12,25 und Apg 15,1-41 », pp. 105-122; W. Stenger, « Biographisches und Idealbiogra-phisches in Gal 1,11-2,14», pp. 123-140.

2)  Il secondo gruppo di articoli discute la ricezione del tema « Pietro-Paolo » nella tradizione sinottico  deuteropaolina, nonché negli scritti dei Padri apostolici e nella letteratura apocrifa:

R. Schnackenburg, « Das Vollmachtswort vom Binden und Losen, traditionsgeschichtlich gesehen », pp. 141-157; F. Schnider, « Himmselsfahrt Jesu - Ende oder Anfang? Zum Verstàndnis des lukanischen Doppelwer-kes », pp. 158172; G. Schneider, « Anknùpfung, Kontinuitat und Widerspruch in der Areopagrede Apg 17,22-31 », pp. 173-178; J. Gnilka, « Das Paulusbild im Kolosser- und Epheserbrief », pp. 179-193; H. Merklein, « Eph 4,1-5,20, als Rezeption von Kol 3,1-17 (zugleich ein Beitrag zur Problematik des Epheserbriefes) », pp. 194-210; F. Schroger, « Der Hebraerbrief - pau-iinische? », pp. 211-222; A. Vogtle, « Petrus und Paulus nach dem Zweiten Petrusbrief », pp. 223-239; O. Knoch, « Petrus und Paulus in den Schriften der Apostolischen Vater », pp. 240-260; K. Berger, « Unfehlbare Offenbarung. Petrus in der gnostischen und apokalyptischen Offenbarungsliteratur », pp. 261-326.

3)  L'attenzione della terza sezione è rivolta in gran parte al problema « ecumenico »:  Israele-Chiesa: K. Kertelge, « Kerygma und Koinonia. Zur theologischen Bestimmung der Kirche des Urchristentums », pp.  327-339;  H.  Schurmann,  « Auf der

Suche nach dem Evangelisch-Katholischen. Zum Thema Frukatholizismus », pp. 340-375; M. Theobald, « Dem Juden zuerst und auch dem Heiden. Die paulinische Auslegung der Glaubensformel Ròm 1,3 f. », pp. 376-392; D. Flusser, « Sie wissen nicht, was sie tun. Geschichte eines Herrnwortes », pp. 393-410; E. Grasser, « Zwei Heilswege? Zum theologischen Verhaltnis von Israel und Kirche », pp. 411429; F. Hahn, « Die Juden im Johan-nesevangelium », pp. 430-438; P.-G. Miiller, « Altes Testament und das Judentum in der Theologie Rudolf Bultmanns », pp. 439-472; S. Ben-Chorin, « Die Ketzerformel », pp. 473-483; N. Brox, « Sara zum Beispiel... Israel im 1. Petrusbrief », pp. 484-493.

4) I due articoli finali si occupano del motto programmatico di Mufiner secondo cui l'essenza del cristianesimo sarebbe ctuvsctìHeiv: H. Wagenhammer, « Das Wesen des Christentums ist mjvecrìHEiv. Bemerkungen zu einem Programmwort », pp. 494-507; J. Blank, « Der eschatologische Ausblick Mk 14,25 und seine Bedeutung », pp. 508-518.

Poteva essere utile far risaltare questa suddivisione tematica nell'in­dice, dividendo il volume in altrettante parti. Come si vede, tutti i colla­boratori sono di lingua tedesca (anche Flusser e Ben-Chorin scrivono di solito in tedesco). Vuole forse questo dato indicare che il tema trattato dalla presente Festschrift sia ancora limitato esclusivamente all'esegesi germanica?

Il volume è provvisto di un Vorwort (pp. 7-11) con il breve iter scien­tifico del festeggiato, della sua Bibliographie 1952-1980 (pp. 519-526), nonché del registro delle citazioni bibliche e degli autori (pp. 527-536).



 
 
 
 
 
 
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