Inicio > Publicaciones > La Redazione Jueves 21 Noviembre 2024

Datos sobre la publicación:
Premessa

 
 
 
Foto La Redazione , Premessa, in Antonianum, 58/1 (1983) p. 3-5 .

Crediamo di rendere un servizio ai lettori della nostra rivista pubblicando in questo fascicolo le relazioni del Simposio organizzato dall'Ateneo Antonianum e dalla Custodia di Terra Santa, tenutosi a Roma dal 27 al 30 aprile 1982 sul tema:

Trent'anni di archeologia in Terra Santa

Lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e le origini della Chiesa.

I  Professori dello Studium hanno inteso presentare al pubblico romano i risultati raggiunti dalla ricerca storico-archeologica con­dotta a Gerusalemme riguardante i santuari affidati dalla Santa Sede alla custodia dei Francescani.

II  Simposio, accompagnato da una Mostra fotografica allestita dai responsabili del Museo dello Studium, ha svolto il seguente programma:

GERARDO CARDAROPOLI,  Rettore  Magnifico  dell'Ateneo Antonianum:

Prolusione.

STANISLAO LOFFREDA, Direttore dello S.B.F.:

Lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme.

VIRGILIO CORBO:

Cafarnao, la città di Gesù.

MICHELE PICCIRILLO, Direttore del Museo dello S.B.F.:

Presentazione della mostra fotografica.

ANGELO LANCELLOTTI:

La casa di Pietro a Cafarnao sede dell'attività taumaturgica e didattica di Gesù. Tradizione e Redazione.

STANISLAO LOFFREDA:

La fortezza di Macheronte in Perea, dove fu decapitato Giovanni il Battista.

 

FREDERIC MANNS:

La Chiesa Primitiva di Palestina alla luce degli scavi e delle fonti letterarie.

MICHELE PICCIRILLO:

Chiese e Mosaici di Giordania. Una comunità cristiana dalle origini bibliche.

ALVIERO NICCACCI:

L'apporto storico-esegetico dello S. B. F. di Gerusalemme.

VIRGILIO OORBO:

Il Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Rev.mo P. JOHN VAUGHN, Ministro Generale dei Frati Minori

e Gran Cancelliere dell'Ateneo Antonianum:

Parole di chiusura.

Da temi storici generali, come quelli connessi con lo scavo della fortezza asmonea-erodiana di Macheronte o con la ricerca della cristianità bizantina esemplificata nella comunità di Giordania, si è toccato il vivo del problema nelle relazioni riguardanti la casa di Pietro a Cafarnao, il Golgota e la Tomba di Gesù a Gerusalemme, il culto nella casa della Vergine a Nazaret e le tracce della primitiva comunità giudeo-cristiana di Palestina.

Se sul piano delle conclusioni si può ormai affermare che i santuari di Terra Santa, almeno quelli di cui hanno trattato i relatori, non sono frutto di una pia fraus di epoca posteriore, ma legati strettamente alla storia e alla vita della comunità credente dei primi secoli, tanto da poter contrapporre una tradizione di natura storica, ad un santuario tradizionale di origine devozionale, non si può evitare sul piano dei problemi posti da tale ricerca la risposta ad una domanda che è poi il fine del Simposio romano: In che modo incidono oggi o possono incidere in futuro tali conclusioni sulla ricerca storico-esegetica riguardante i Vangeli? Fino a che punto è da accettare l'ottimismo critico degli archeologi di Gerusalemme?

Un fatto è certo. La continuità di culto in un luogo santo di Palestina, dai primi secoli ad oggi attraverso le comunità di epoca bizantina e crociata, non può lasciare indifferente l'esegeta né essere confinata nel campo della devozione. Tale continuità riporta come origine alla comunità giudeo-cristiana e ai familiari stessi di Gesù di cui facevano parte gli Apostoli e gli Evangelisti. Per altra via è dunque un ritorno a Gesù attraverso la comunità che con il suo culto ha voluto lasciare tracce del passaggio del suo Signore e Messia.

In questo ritorno al Gesù storico attraverso la fede della primitiva comunità, esegesi e ricerca storico-archeologica si incontrano e possono incontrarsi per superare dei punti morti epistemologici. E' l'invito rivolto dai Professori dello Studium agli esegeti di confrontarsi anche con questo tipo di ricerca che nella testimonianza della primitiva comunità, ritrovata attraverso lo scavo archeologico, ha delle con­vergenze comuni.

Le relazioni che pubblichiamo sono necessariamente delle sintesi, da integrare, per uno studio diretto più approfondito, con la biblio­grafia aggiunta a parte, che da anche una idea del lavoro svolto dallo Studium di Gerusalemme nei diversi campi della ricerca.


 



 
 
 
 
 
 
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